(PRIMAPRESS) – SANTIAGO (CILE) – È stato necessario ieri, sabato 19 ottobre, imporre il coprifuoco nella capitale del Cile, per sedare la guerriglia urbana che era stata provocata per l’aumento del biglietto della metro a 831 pesos, l’equivalente di 1 euro e 50 centesimi. Un provvedimento che ha innescato la reazione soprattutto degli studenti e dei pendolari del lavoro. La crescita delle tensioni ha fatto arrivare in piazza i carri armati dell’esercito evocando nei più anziani i rcordi della dittatura di Pinochet.Lo stato di emergenza, dichiarato venerdì dopo l’inizio delle violenze nelle proteste contro l’aumento del costo del trasporto pubblico a Santiago è terminato questa mattina alle 7 e al momento non sembrano attivi altri focolai di tensione ma appare chiaro che non si può considerare conclusa la dura reazione degli studenti. In realtà l’aumento del ticket della metropolitana è solo la punta dell’iceberg di una sorta di malessere per l’amministrazione del paese.
La polizia aveva risposto con cariche e gas lacrimogeni e venerdì notte il presidente del Cile Sebastián Piñera aveva dichiarato lo stato di emergenza a Santiago, garantendo poteri straordinari a polizia ed esercito e nominando il generale Javier Iturriaga responsabile delle operazioni. Ma ora al termine del coprifuoco bisognerà vedere se vi saranno altre reazioni da parte dei manifestanti. – (PRIMAPRESS)