ROMA – Prima della conclusione alla Casa Internazionale delle Donne di Roma (il prossimo 13 dicembre), lo SFF08 da domani sarà online (dall’8 all’11 dicembre su slowfilmfest.stream, in collaborazione con la piattaforma OpenDDB) con il meglio della programmazione di quest’anno.
Tutti i lungometraggi documentari previsti resteranno disponibili online per 48 ore e sarà possibile visionarli gratuitamente. Abbracceranno il tema dell’ambiente e dei cambiamenti climatici, i diritti umani, i temi di genere e la memoria.
Tra questi: il documentario polacco Stolen Fish di Gosia Juszczak, film che segue tre gambiani che condividono storie intime di lotta quotidiana, rabbia, speranza e nostalgia per i loro cari nel mezzo di difficili percorsi migratori; il documentario colombiano girato nell’arco di tre anni Bajo Fuego di Sjoerd van Grootheest e Irene Velez Torres, che è il ritratto di un gruppo di contadini che cercano di cambiare volontariamente i loro raccolti illeciti, ma finiscono per trovarsi di fronte a un bivio complesso: un governo che tarda a mantenere quanto promesso, un’economia familiare in crisi e uno Stato che reprime la mobilitazione; En el nombre del litio di Tian Cartier e Martin longo, pellicola argentina ambientata a El Moreno, dove la comunità sta cercando di impedire l’imminente arrivo delle multinazionali minerarie
per estrarre il litio, il nuovo oro bianco; il filippino Last Days di Venice Atienza, alle prese con il racconto dell’esistenza del dodicenne Reyboy, che deve abbandonare l’isolato villaggio di pescatori in cui è cresciuto per frequentare il liceo in città; l’opera italiana Zaytun – Fuori campo di Alice Corte di Costantin Rusu incentrato su Shatila, un campo profughi palestinese di Beirut dove vivono, in un chilometro quadrato, oltre ventimila persone cui la legge libanese nega il diritto a svolgere lavori qualificati. In questo contesto alcune adolescenti si sono riunite in una squadra di basket, affrontando il tabù dell’emancipazione femminile e lottando per poter competere nei tornei ufficiali.
Nell’ambito della sezione GRIFFITH LAB, realizzata in collaborazione con l’Accademia di Cinema e Televisione Griffith verranno proiettati due pluripremiati documentari del regista Fabio Leli (ex allievo dell’Accademia): Vivere alla grande, dedicato ai danni creati dalla piaga sociale del gioco d’azzardo e alle sue implicazioni politiche, economiche e sociali in Italia, e L’unione falla forse, documentario del 2016 ancora di strettissima attualità, incentrato sulle unioni civili e sulla sempre imperante omofobia. Ironico e allo stesso tempo durissimo e toccante, il documentario di Leli parte dal 5 dicembre del 2016 e da una legge che introdusse allora le unioni civili. Una legge attesa da trent’anni che ha permesso alle coppie omosessuali di poter istituzionalizzare il proprio amore. Ma che, allo stesso tempo, ha risvegliato nel Paese sentimenti omofobi che sembravano ormai superati e che invece, spinti dall’associazionismo cattolico, hanno tagliato dalla legge la possibilità di adozione e l’obbligo di fedeltà per i partner.
In programma anche i corti dell’Accademia. Oltre 70 minuti che raccolgono il meglio della recente produzione della prestigiosa Accademia capitolina, che anche quest’anno ha assegnato un Premio ai migliori corti nazionali e internazionali che hanno partecipato al Concorso Griffith Lab. Online sarà possibile vedere anche i titoli vincitori di questa edizione: Come soli di Elisa Cherchi e Do you have a chance? di Valentina Galdi, alle giovani registe alle prese rispettivamente con la solitudine della vecchiaia e con le paure di una società omologante e conformista.
Organizzato dall’Associazione Culturale Muovileidee, con il contributo della Regione Lazio e il sostegno della Fondazione Cinema per Roma e della CNA Roma, con i Patrocini dei Comuni di Acquapendente e di Antrodoco e di LegaCoop Lazio, con la collaborazione della casa di produzione Wuman Visions Productions, dell’Accademia di Cinema e Televisione Griffith e di Finca (Festival Internacional de Cine Ambiental), e con la media partnership di DaSapere.it, lo Slow Film Fest, la prima kermesse interamente dedicata ad una visione cinematografica “slow”, si presenta ai nastri di partenza con un ricco programma, attento ai nuovi linguaggi e alla produzione cinematografica indipendente.
Lo Slow Film Fest, diretto da Maria Luisa Celani, con la collaborazione alla programmazione di Florencia Santucho, Miriam Fabiano, Cristina Borsatti e Susanna Stivali, continua ad essere un festival esperienziale e itinerante, “slow”, come il concetto alla base dell’iniziativa. Un evento che punta all’aggregazione e al confronto, non ad una semplice visione passiva, ad un “rallentamento” che è alla base del ritrovarsi e dell’incontro.
PIATTAFORMA ONLINE: su https://slowfilmfest.stream/ in collaborazione con la piattaforma OpenDDB.
Dal’8 Dicembre
Vivere alla grande di Fabio Leli
Italia | 2015 | Documentario | 159’
Stolen Fish di Gosia Juszczak
Polonia | 2020 | Documentario | 30’
En el nombre del litio di Tian Cartier
e Martin longo
Argentina | 2021 | Documentario | 75’
Durante di Emanuela Mascherini
Italia | 2021 | Cortometraggio | 8’
Feeling the Apocalypse di Chen Sing Yap
Canada | 2021 | Animazione | 7’
dal 9 Dicembre
PRIMA ITALIANA
Bajo Fuego di Sjoerd van Grootheest
e Irene Velez Torres
Colombia | 2020 | Documentario | 85’
Que vai ser di Filippo Franceschini
Italia | 2021 | Documentario | 40’
Last Days di Venice Atienza
Filippine | 2021 | Documentario | 72’
Stolen Fish di Gosia Juszczak
Polonia | 2020 | Documentario | 30’
Durante di Emanuela Mascherini
Italia | 2021 | Cortometraggio | 8’
Feeling the Apocalypse di Chen Sing Yap
Canada | 2021 | Animazione | 7’
dal 10 Dicembre
Zaytun – Fuori Campo di Alice Corte
e Constantin Rusu
Italia | 2022 | Documentario | 39’
L’unione falla forse di Fabio Leli
Italia | 2019 | Documentario | 107’
Durante di Emanuela Mascherini
Italia | 2021 | Cortometraggio | 8’
Feeling the Apocalypse di Chen Sing Yap
Canada | 2021 | Animazione | 7’