Gli investitori ricorderanno il 2020 con emozioni contrastanti. Da una parte è stato l’anno della pandemia da coronavirus e dall’altra, seppur in un contesto difficile, ha permesso ai risparmiatori di ottenere risultati straordinari nei più disparati settori di mercato. A fronte di dinamiche così contrastanti, cosa possiamo aspettarci dal 2021 e come gli investitori dovrebbero riallocare il proprio portafoglio? Ecco cinque temi chiave per il prossimo anno e le conseguenze per gli investimenti.
1. La ripresa post-pandemia
La pandemia influenza i mercati finanziari in vari modi. Innanzitutto, ha effetti sull’economia globale. A nostro avviso questa continuerà a migliorare, anche se in modo discontinuo. In secondo luogo, la crisi da Covid-19 ha un impatto sui comportamenti. Le aziende e i consumatori tenderanno a muoversi con cautela in un ambiente ancora tanto incerto. Come abbiamo già avuto modo di sperimentare durate il 2020, il sentiment può passare velocemente da esplosioni di ottimismo a momenti di puro pessimismo.
Considerando queste premesse, la nostra prima idea è diversificare tra asset difensivi e investimenti capaci di aggiungere rendimento. Inoltre, vale la pena includere in portafoglio anche asset ciclici: si tratta infatti di titoli che tendono a sovraperformare durante la fase di ripresa. La terza idea è affidarsi a una gestione attiva qualificata, soprattutto perché le valutazioni di alcuni asset sono salite molto, rendendo difficile per gli investimenti passivi generare rendimenti interessanti.
2. Politica e pandemia
In tempi “normali”, la geopolitica è per lo più rumore di sottofondo per i mercati, ma ormai non è più così da un decennio. La pandemia ha accelerato cambiamenti secolari come il crescente divario di ricchezza, il malcontento sociale, il populismo, il protezionismo e l’ascesa della Cina. Riteniamo che le tensioni geopolitiche siano destinate a perdurare. In Russia, la leadership potrebbe cambiare, mentre la Cina sta emergendo più forte dalla pandemia, alimentando le tensioni con gli USA in quella che definiamo la Seconda Guerra Fredda.
La nostra prima idea di investimento è concentrarsi sugli asset dei mercati domestici meno suscettibili alle turbolenze globali. Un’altra è diversificare e investire a livello globale, cercando opportunità un po’ ovunque e riducendo così il rischio di sviluppi geopolitici che influiscano negativamente sui singoli mercati. La terza idea è investire nella Cina e nell’Asia emergente.
3. Stimoli e bassi rendimenti
Se le politiche monetarie non convenzionali e l’espansione dei bilanci delle banche centrali sono state la nuova normalità nell’ultimo decennio, lo stimolo fiscale e l’espansione dei deficit pubblici diventeranno la nuova normalità di domani. In questo contesto, è possibile che i rendimenti obbligazionari rimangano su livelli molto bassi. Certo, potrebbero risalire dai minimi del 2020, ma è improbabile che crescano in modo significativo, poiché si prevede che sia l’economia sia l’inflazione continueranno a essere deboli.
Nonostante l’incertezza e le valutazioni elevate, un’idea d’investimento può essere quella di puntare sugli asset rischiosi, che dovrebbero continuare a ricevere sostegno da parte delle banche centrali. Una seconda idea è ampliare l’universo di investimento, includendo asset class come l’high yield e il debito emergente. La terza idea è cercare asset che possano trarre vantaggio dalla spesa fiscale e dalle nuove politiche di Joe Biden.
4. Diversificazione degli stili
Un altro tema chiave del 2020 è la sorte divergente di alcuni segmenti di economia e mercato.
La volatilità e la dispersione tra vincitori e vinti possono creare rischi, ma anche opportunità. L’aumento dei contagi e il freno alle attività possono generare una sovraperformance di growth e large cap e un rafforzamento del dollaro, mentre le notizie sul vaccino e sull’allentamento dei lockdown potrebbero invertire il mood e spianare la strada per il value e le small cap, con un dollaro debole. Qui, la nostra prima idea di investimento è mantenere l’equilibrio tra potenziali vincitori e vinti, utilizzando una gestione attiva.
Sebbene la pandemia sia distruttiva, in alcuni casi la distruzione può anche essere costruttiva.
A questo proposito, conviene selezionare strumenti che offrano una crescita duratura in qualunque contesto. Infine, il coronavirus ha favorito una divergenza delle valutazioni: la terza idea quindi è investire bilanciando i probabili vincitori con le azioni più trascurate.
5. Il costo della “protezione”
Il metodo tradizionale per diversificare il rischio azionario è usare la duration, ma attualmente i titoli di Stato sono molto costosi, cosa che limita il loro potere difensivo. Il dollaro USA può essere un altro metodo per mitigare il rischio, ma anch’esso non è economico. A causa dell’ambiente incerto, “proteggersi” è diventato costoso.
Una prima idea da questo punto di vista è includere nei portafogli altre valute rifugio, come lo yen giapponese e il franco svizzero. Un’altra opzione è utilizzare strategie attive per attingere al mercato obbligazionario globale alla ricerca di modi per ridurre il rischio di ribasso. Infine, puntiamo a far ricorso a ogni arma del nostro arsenale per creare strategie difensive attive e diversificate, avvalendoci di tecniche sia tradizionali sia innovative, come i derivati difensivi.
Per concludere, il tema chiave del 2021 è l’equilibrio: bilanciare investimenti che possano sfruttare il rialzo con beni “rifugio”, utili in caso di difficoltà dei mercati. Quando il futuro è incerto, è bene che i portafogli siano pronti ad affrontare contesti sia positivi sia negativi. Infatti, sono pochi gli investitori che possono permettersi di ripiegare completamente su attività risk-free, soprattutto quando queste sembrano molto più costose rispetto al passato.
*Head of EMEA MultiAsset Solutions, T. Rowe Price