ROMA – Rimborso del pacchetto turistico e risarcimento danni. Sono le richieste che l’associazione Codici ha avanzato alla Azamara Cruises per una famiglia di Venezia, protagonista di una mancata crociera. Prenotata tramite l’agenzia Cruiseline, la vacanza era in programma dal 7 al 16 agosto scorsi, con imbarco a Dublino e sbarco a Reykjavik.
“La famiglia che stiamo assistendo, una coppia di genitori con un figlio maggiorenne – spiega Stefano Gallotta, Responsabile del settore Trasporti e Turismo di Codici – ha pagato oltre 7mila euro per la cabina, i servizi accessori ed una copertura assicurativa legata al Covid19. Tre giorni prima della partenza, il figlio è risultato positivo al tampone antigenico Covid19 e, vivendo con i genitori, la famiglia ha deciso di annullare le prenotazioni per impossibilità sopravvenuta, prima tramite e-mail e poi telefonicamente. Dall’iniziale disponibilità e comprensione della compagnia si è passati, il 16 agosto, alla comunicazione di rifiuto del rimborso, con l’imposizione di un non meglio precisato voucher, tra l’altro mai recapitato. Come se non bastasse la Europ Assistance, titolare della copertura assicurativa, contattata al momento del rifiuto del rimborso, ha subito chiuso la pratica sostenendo che la stessa risultava definita con la consegna dei voucher, ripetiamo mai richiesti, mai proposti e mai consegnati. Su questo punto la normativa comunitaria parla chiaro e dice che in caso di cancellazione del contratto per impossibilità sopravvenuta spetta al cliente il diritto di scegliere tra il rimborso in denaro di quanto versato, da restituire entro 14 giorni dalla risoluzione del contratto, ed eventuali forme alternative di ristoro che possono essere proposte, ma non imposte, dal tour operator. Per tutte queste ragioni abbiamo chiesto il rimborso e il risarcimento danni per la famiglia e ci auguriamo che la compagnia proceda in tal senso”.
“Sembra incredibile – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, ma siamo ancora al punto di dover commentare casi di rimborsi negati e voucher imposti, come nel pieno della pandemia. L’emergenza Covid19 non ha insegnato nulla, anzi sembra aver trasformato in prassi un comportamento scorretto nei confronti dei consumatori. È grave ignorare le condizioni di salute dei passeggeri, trattando come optional dei diritti riconosciuti in ambito internazionale”.