(PRIMAPRESS) – ROMA – “Ragazze che programmano il futuro”, suona così il payoff della sesta edizione della staffetta formativa di CodingGirl presentata dalla Fondazione Mondo Digitale, in collaborazione con Microsoft, all’Ambasciata Americana di Roma con lo scopo di contribuire, attraverso un hackathon negli atenei di 14 città italiane, di ridurre il gender gap. L’iniziativa rivolta alle giovanissime studentesse, intende stimolare le scelte di futuro formativo femminile verso materie rivolte alla ricerca, all’innovazione digitale ed alla matematica come strumenti per approdare in settori occupati prevalentemente dal genere maschile. Eppure, come hanno osservato la Presidente, Alessandra Donnini e la Direttrice generale della Fondazione Mondo Digitale, Mirta Michilli, i dati del Global Gender Gap Index, mostrano donne più laureate rispetto agli uomini ma il divario stem vede più lauree scientifiche per gli uomini (73,7%) mentre le donne sono più votate all’insegnamento (93,9%) frutto di stereotipi che non hanno fatto intraprendere altre strade all’universo femminile. Un concetto ripreso dalla docente di Ingegneria informatica, Tiziana Catarci: “Io donna che guido un intero dipartimento di uomini. È un paradosso che è specchio del paese” ma con qualche segnale che induce ad invertire la tendenza come ha sottolineato la ricercatrice Ilaria Capua in collegamento da Milano.
Il Gender Gap, secondo la Commissione Europea, genera una perdita economica di 370 miliardi di euro l’anno. Questo perché le donne per sempre più qualificate ma scompaiono dal mondo del lavoro spesso a causa di responsabilità familiari come ha sottolineato la ministra all’Innovazione, Paola Pisano: “Non mancando di alimentare disagi anche per i molti sensi di colpa dovendo scegliere tra impegno nel lavoro e famiglia”.
La necessità che le competenze digitali diventino una “cassetta degli attrezzi” per tutti, è il concetto su cui riflettere come afferma Barbara Cominelli, Direttrice Mkt di Microsoft Italia: “Siamo al 25 posto in Europa per digititalizzazione e dobbiamo recuperare. Noi ci stiamo impegnando a creare la connessione tra mondo del lavoro e scuola. Con Crui abbiamo costruito un ponte per mettere in contatto aziende con studenti perché in Italia
mancheranno circa 135 mila competenze tra programmatori e coder e dobbiamo darci da fare”. – (PRIMAPRESS)