Il multicloud acquisterà sempre più importanza man mano che un numero maggiore di servizi si sposterà dall’on-premise al cloud. Secondo la società di ricerca Gartner, si prevede che la spesa on premises rispetto a quella cloud si invertirà entro il 2025. Sebbene questa continua migrazione verso il cloud non sia sorprendente, prevedo che l’adozione del cloud continuerà ad accelerare nel 2023 a causa dei problemi della catena di fornitura che impongono agli acquirenti di guardare oltre l’hardware on-premise per risolvere i problemi di approvvigionamento e la necessità di perseguire obiettivi di sostenibilità ambiziosi. La rapida adozione di cloud multipli è ancora più interessante. Infatti, l’89% delle aziende utilizza più cloud* per gestire servizi, operazioni e infrastrutture IT. Sembra che alcune aziende vi siano “approdate” per necessità, o addirittura per caso, quando hanno cercato di mitigare i problemi della catena di fornitura collegandosi a più fornitori di cloud che potessero aiutarle a promuovere l’innovazione e a garantire sicurezza, scalabilità e flessibilità al di fuori del loro data center. Ciò ha generato un’inutile complessità che le aziende cercheranno di risolvere attraverso l’adozione di servizi comuni tra i vari cloud.
*Flexera 2022 State of the Cloud survey
Skill Gap
A causa del numero sempre crescente di aziende che adottano cloud, il problema dello skill gap passerà da una feroce competizione tra i datori di lavoro per trattenere i migliori talenti, tendenza evidente nel 2022, a una situazione in cui saranno necessarie competenze di nicchia per avere successo. È difficile trovare personale in grado di lavorare con abilità in un solo cloud. Creare team in grado di gestire più cloud diventa una sfida importante e può richiedere lunghi periodi di formazione. Le aziende hanno bisogno di team in grado di innovare e costruire. Se i dipendenti si dedicano solo alle operations, non possono innovare. Questa esigenza non potrà che intensificarsi e le aziende dovranno diventare più flessibili nell’assunzione di potenziali talenti, oltre che disposte a fornire ai membri del team la formazione di cui hanno bisogno per avere successo.
Sostenibilità
La sostenibilità diventerà sempre più importante per gli acquirenti del settore IT, che avranno bisogno di più informazioni a sostegno delle dichiarazioni ricevute dai fornitori. I fornitori dovranno dimostrare che stanno lavorando (e raggiungendo) una maggiore sostenibilità in tutta la loro catena produttiva e che i propri prodotti hanno caratteristiche che possano garantire la loro sostenibilità. Dovranno impegnarsi maggiormente per aumentare l’efficienza energetica delle loro strutture e apparecchiature on-premise e fornire metodi migliori per la categorizzazione dei dati che consentano agli acquirenti di esaminare l’intero patrimonio di informazioni e di suddividere i dati in livelli, il che risulta essere particolarmente efficace nel cloud. Se consideriamo che il 68% dei dati viene utilizzato una volta e poi mai più per il resto del ciclo di vita, possiamo capire come lo spostamento di questi dati inutilizzati nel cloud, dove possono essere suddivisi in livelli e trasferiti verso soluzioni di storage a basso costo, sia vantaggioso per il pianeta. Già l’anno scorso avevo notato come la sostenibilità stava diventando sempre più importante, ma è stato interessante vedere il livello di specifiche di sostenibilità e la precisione delle caratteristiche che gli acquirenti ora richiedono quando prendono le decisioni di acquisto.
Resilienza informatica e protezione dei dati
Le sfide attuali in termini di salute, economia e guerra rendono la resilienza informatica più cruciale che mai. Le aziende e le organizzazioni faranno più che mai affidamento sulle risorse informatiche per garantire una protezione 24 ore su 24 e un rapido recupero dei dati. La questione non è più se subiranno un attcco, ma piuttosto quando e con quale frequenza, quindi è necessario affrontare il problema di petto e un piccolo numero di piccole e medie imprese non è ancora preparato. In passato, la strategia di difesa informatica di un’azienda si concentrava sull’anticipazione dell’attacco, mentre oggi si tratta più che altro direagire velocemente in caso di attacco e di recuperare rapidamente dopo di esso. Rilevamento, protezione e ripristino saranno le parole d’ordine della cybersecurity nel 2023.
Quantum computing ibrido
Il quantum computing ibrido inizierà a passare dall’ideazione all’applicazione pratica. Problemi come gli elementi dell’IA saranno suddivisi e trasferiti ai sistemi quantistici per l’elaborazione e inizieremo a vedere una miscela di HPC tradizionale e Quantum per risolvere alcuni dei problemi più complessi. Questo ci costringerà anche ad affrontare meglio la cybersecurity. Le aziende devono pensare alla crittografia dei dati ora più che mai. I criminali informatici sono sempre più specializzati e le aziende devono essere altrettanto preparate quando si tratta di misure di sicurezza. Anche se questo non accadrà da un giorno all’altro, le ruote si sono messe in moto perché il quantum possa rappresentare una minaccia per la crittografia dei dati sensibili. Per esempio: immaginate di progettare e costruire un caccia militare, operazione che può richiedere più di un decennio; poi il velivolo rimane in servizio per 20 anni e tutti i dati associati all’aereo e alle sue missioni rimangono riservati per altri 20 anni. Quei dati devono essere protetti per oltre 50 anni. E un criminale deve solo rubare quei dati una volta durante questo lungo periodo di tempo e aspettare che la potenza Quantum necessaria per decifrarli sia raggiunta. Dobbiamo pensare con molta, molta più attenzione al modo in cui proteggiamo i dati oggi, dal semplice furto di dati a tecniche di crittografia e decrittografia più avanzate. I computer normali, anche quelli più potenti, impiegherebbero decenni per “rompere” questi algoritmi di crittografia. L’ibrido quantistico sarà in grado di violare i protocolli di crittografia esistenti in meno di un decennio, per cui i nuovi protocolli e algoritmi di crittografia potranno essere sviluppati prima. Nel 2022 avevo previsto che le aziende avrebbero guardato alla quantistica per affrontare sfide informatiche più complesse. Sono lieto che ci sia questo livello di progresso e di pensiero lungimirante nell’ambito della cybersecurity e un approccio basato sul cloud per risolvere problemi di sicurezza che un tempo sembravano irrisolvibili.
Previsioni tecnologiche
Di Roberto Patano
Kubernetes Enterprise – Le applicazioni avranno bisogno di servizi dati avanzati
Man mano che un numero maggiore di applicazioni business-critical e ricche di dati viene containerizzato ed eseguito in ambienti Kubernetes, avrà necessità di una serie più ricca di servizi di dati per la protezione, la mobilità, la conformità e la governance. Le applicazioni stateful diventeranno onnipresenti con esigenze avanzate di gestione dei dati, protezione da ransomware e tolleranza ai disastri.
Gestire Kubernetes – “Cluster come bestiame”
Una tendenza chiave per il 2023 e oltre è la creazione di molti cluster e l’utilizzo di strumenti in grado di gestire centinaia o migliaia di cluster su vasta scala. L’obiettivo è quello di abbandonare la gestione di “cluster come animali domestici” (pochi cluster di grandi dimensioni che ospitano tutte le applicazioni) e di utilizzare K8s come un vero e proprio sistema operativo per cluster in cui il “cluster è il computer”. Kubernetes è anche una tecnologia di commoditizzazione dei cluster che semplifica la creazione, l’esecuzione e la gestione di cluster su ampia scala.
Matt Watts