RP;A – «Le nostre produzioni di eccellenza confermano di essere il punto di forza dell’agroalimentare italiano, facendo registrare risultati eccezionali soprattutto se si considerano i tempi in cui sono maturati» – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Il XX Rapporto Ismea-Qualivita 2022 mostra che la cosiddetta Dop economy è stata in grado di superare una delle peggiori crisi degli ultimi decenni, continuando a crescere in netta controtendenza con gli indicatori relativi ad altri settori.
Cibo e vino Dop e Igp hanno raggiunto nel 2021 un valore complessivo di 19.1 miliardi di euro, con un incremento del 16, 1 % rispetto all’anno precedente – continua Tiso. Questi dati, insieme a quelli relativi alle esportazioni, cresciute del 12,8 %, hanno permesso ai prodotti a denominazione di origine e a indicazione geografica di generare il 21% del fatturato complessivo del nostro agroalimentare.
L’economia reale fornisce sempre le migliori indicazioni sulla strada da percorrere per promuovere uno sviluppo duraturo. I numeri dell’agricoltura italiana non lasciano dubbi: bisogna continuare a premiare la qualità e a proteggere i nostri marchi dalla concorrenza sleale. Per fare il salto di qualità definitivo occorrono però misure coerenti anche in tema di sostenibilità. Le nostre produzioni tipiche sono apprezzate proprio perché riaffermano un’agricoltura tradizionale, capace di rinnovarsi e di crescere nel pieno rispetto dell’ambiente e del territorio. Qualità e sostenibilità non sono un lusso, ma il binomio vincente per una crescita equilibrata del primo settore.