(PRIMAPRESS) – SIRIA – Riconoscere una sensibilità politica al presidente americano Donald Trump, dopo che il ritiro delle truppe a stelle e strisce dal territorio siriano ha favorito lo sfondamento turco nell’area nord del paese, sarebbe veramente troppo. Ma sta di fatto che a fare la voce più grossa, rispetto a quella flebile e tardiva dell’Unione Europea, è propri quella di Trump: “Sono totalmente pronto a distruggere l’economia turca se i leader turchi continuano questa strada pericolosa e distruttiva”: è l’avvertimento del presidente americano Trump in un tweet, dopo aver firmato l’ordine esecutivo che dispone sanzioni e dazi ad Ankara per l’offensiva nel nord della Siria. Le sanzioni finora colpiscono tre alti funzionari dei ministeri di Difesa ed Energia, e comportano l’aumento del 50% dei dazi sulle importazioni di acciaio da Ankara e lo stop ai negoziati per un accordo commerciale da 100mld di $.Intanto il vicepresidente americano Mike Pence arriverà oggi in Turchia. Il vice di Trump guiderà una delegazione insieme al consigliere per la Sicurezza nazionale Robert O’Brien. L’obiettivo della missione è quello di avviare trattative per un cessate il fuoco. “Trump ha detto chiaramente” ad Erdogan che gli Stati Uniti “vogliono che la Turchia cessi il fuoco e inizi a negoziare con le forze curde in Siria per mettere fine alla violenza”, dice Pence. Una voce che arriva anche dal Segretario di stato Mike Pompeo mentre suona assordante il silenzio dell’Onu contro una situazione che si sta rivelando come una crisi umanitaria.
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