NAPOLI – Sicuramente non è ancora arrivato il momento di fare i veri conti. Siamo ancora in piena pandemia e la stragrande maggioranza è rinchiusa ancora in casa. Prima di tutto dobbiamo salvare la pelle, tutto il resto verrà dopo. Ma in attesa che vengano tempi migliori e che finalmente giunga il momento di verificare la bontà o meno delle responsabilità di chi ha preso decisioni durante questa terribile tragedia, non riesco a non domandarmi se le scelte fatte finora abbiano avuto come vera bussola solo quella di salvare davvero le vite dei nostri concittadini. Nelle residenze di anziani ci sono centinaia di morti non conteggiati e neanche verificati, negli ospedali lombardi – pur sapendo del virus che circolava – si è lasciati gli operatori sanitari indifesi intervendo con troppo ritardo e tantissimi ora non ci sono più. La macchina dei tamponi non ha funzionato come doveva e questo è un fatto. Quante persone sono morte perchè il tampone non è stato eseguito in tempo o perchè le istruzioni dell’Oms prima, dell’Iss dopo e del Ministero della Salute sono state in questo senso molto confuse? Quanti “omicidi” sono stati commessi perchè si è atteso che l’infettato non respirasse quasi più, prima di intervenire e quando oramai era già tutto compromesso? Sono stati fatti tamponi a calciatori e politici che avevano si e no i sintomi di un leggero raffreddore, e persone con la febbre alta da più di una settimana abbandonate al loro destino tanto che alla fine non ce l’hanno fatta. Siamo proprio sicuri che chi era al comando ha fatto proprio tutto il necessario e ha saputo gestire bene la crisi? E cosa vogiamo dire a chi ha invece ridotto nei decenni la nostra Sanità a pezzi ed ora ha bisogno di creare ospedali da campo per avere i posti letto necessari? Lo ripeto: attendiamo tempi migliori, poi – questa volta – gli italiani dovranno aprire gli occhi e far cadere tutte le teste, ma proprio tutte quelle che hanno una grave responsabilità in quello che è accaduto. Anche quelle che hanno dimostrato buona volontà ma tanta, tantissima incapacità. Plaudiamo ai nostri scienziati, ma anche una parte di loro ha fallito. C’è chi ricopre posti di tutto rispetto nelleaziende ospedaliere che a febbraio ripeteva di non preoccuparci perchè il Covid 19 era poco più di un’influenza. Ed ha sbagliato clamorosamente. Noi italiani abbiamo il difetto di dimenticare con troppa rapidità. La speranza è che quello che è accaduto in questi mesi e che non ha precedenti ci insegni finalmente a ricordare e ad agire di conseguenza. «Il tempo degli onori presto sarà finito per te, principe» (cit. dal film il Gladiatore).
*Paolo Picone
*Direttore Responsabile i-Talicom