Ebbene sì, convinto dal mio amico @Massimilanovalente ho partecipato allo show televisivo “cortesie per gli ospiti”. Per i diffidenti mi trovate suhttps://www.discoveryplus.it/programmi/cortesie-per-gli-ospiti. Era la prima volta che mi trovavo co-protagonista in una trasmissione televisiva e tolta l’emozione della “prima” in questi giorni ho riflettuto su cosa mi avesse lasciato questa esperienza e se c’erano delle skills prese in prestito dalla mia vita professionale e messe sul tavolo nello show business 😊.
Di seguito le mie conclusioni…
Le skills
- Mettersi in gioco. Il mio pensiero ricorrente ad inizio delle riprese è stato “chi me lo ha fatto fare?”…Eppure vinta la diffidenza iniziale o volendo essere più sinceri la paura di affrontare una cosa totalmente nuova e con esposizione che supera le migliaia di persone…mi sono divertito, semplicemente essendo me stesso! Qui il primo link con una skill che sul lavoro rispolvero spesso…Parti da chi sei quali sono i tuoi punti di forza e quanto meno sarai a tuo agio.
- Riconoscere un’organizzazione. Come manager viviamo di piani e di ottimizzazioni…ma vi assicuro che la pianificazione di un set televisivo è paragonabile allo sviluppo, rilascio e messa in esercizio di un ERP da fare in 2 ore☹. E qui mi è servito riconoscere e inquadrami nell’organizzazione che stavo vivendo in quel momento. Il regista, i supporti, i giudici. Ognuno il suo ruolo, ognuno il suo compito e tutti un unico obiettivo: chiudere il format nei tempi e con la qualità dovuta. Il tutto senza grandi proclami o slide, un’organizzazione guidata dai fatti, gesti, strumenti e regole chiare
- Viva la possibilità di sbagliare se puoi tornare indietro e purtroppo sul business non è sempre così…Fortunatamente “Cortesie per gli ospiti” non è una diretta e quindi hai tutto il modo (rispettando tempi, ruoli, ecc…) di fare roll back. Invece la vita è il nostro live show che non sempre ti da una seconda chance, eppure avere la capacità di capire quali sono le tue “palestre” in azienda (il collega con cui confrontarsi, quel report da commentare, il membro del CDA che ti da maggior credito…) sono il nostro modo di apprendere facendo, di tarare il nostro operato per capire la reale efficacia di quanto avevamo immaginato. Il tutto se si ha la capacità di FERMARTI E RIFLETTERE, facile da scrivere ma complicato da vivere. Fermarsi in un contesto dove tutti corrono lo fai solo se ne comprendi la portata, eppure almeno personalmente, fermarmi mezz’ora per comprendere e decifrare quanto stava accadendo mi ha permesso di correre nella direzione giusta più volte.
Cosa mi lasciato questa esperienza?
- La voglia di mettermi in gioco su campi nuovi
- Si impara da un piatto di pasta come da un libro, l’importante è avere il tempo e la capacità di riflettere su quanto abbiamo vissuto/stiamo vivendo
- Tante risate ed una bella fornitura di caffè…
Ugo Papagni