NAPOLI – “Come una caprese” e il “Zitone” di Gragnano, con genovese di tonno e scaglie di provolone del monaco. Due piatti che riescono da soli a motivare una serata in quell’angolo di paradiso di Monte di Procida dove, con il Baya Restaurant, continua il progetto “visionario” concepito nel 1982 da Emilio Lucci, papà dell’attuale titolare Salvatore. Il menu proposto alla stampa nella serata organizzata da Laura Gambacorta è un viaggio multicolore tra i sapori del golfo.
Tartare di tonno con stracciatella di bufala e chips di riso soffiata e profumata al lime, tartare di salmone con granella di arachidi e finto gelato all’avocado, hot dog con salsiccia di cefalo e cipolla all’aglianico, chela di baccalà al panko con ragù e sesamo nero e bianco. Ma il punto più alto raggiunto dalle sapienti mani della bravissima chef Federica Amoroso è la quasi Caprese che reinterpreta uno dei prodotti simbolo della zona, la cozza. I mitili sono spadellati su estratto di datterino, jus di basilico e mozzarella e crostini di pane casareccio. La genovese di tonno cotto e crudo ti richiama di default ad un irrinunciabile bis. Lungo il viaggio tra i sapori di Baya, un involtino croccante con seppie, friarielli e papaccella in purezza e la girella di pesce bandiera panato al tarallo con trilogia di peperoni e colatura di provola. Per chiudere in dolcezza, la torta paradiso secondo i dettami della tradizione.