FRANCOFORTE – Le competenze di Christine Lagarde, chiamata a prendere il posto di Mario Draghi alla presidenza della Banca Centrale Europea (Bce), non saranno quelle che abbiamo visto ed apprezzato nel corso del mandato dell’economista e banchiere italiano a cui va il merito di aver dato ossigeno ad un Europa molto spesso in affanno negli ultimi cinque anni per la contrazione dei mercati. Tuttavia, la Lagarde, ex avvocato e ministro francese dell’Economia, ha dalla sua l’esperienza maturata alla guida del Fondo monetario internazionale (Fmi).Lagarde sarebbe la prima donna a ricoprire la carica più alta alla Bce. Il suo compito sarà quello di attuare la politica monetaria dell’eurozona e vigilare sulle banche.Avvocato e prima donna a essere nominata ministro dell’Economia in Francia nel governo presieduto da François Fillon tra il 2007 e il 2011, sotto la presidenza di Nicholas Sarkozy, Christine Lagarde prima per studio e poi per lavoro ha trascorso molti anni negli Stati Uniti, dove ha iniziato la sua carriera da avvocato nello studio legale Baker & McKenzie, di cui è diventata presidente del consiglio di amministrazione nel 1999. Una formazione che la sposta più sul mondo della finanza che su quello delle istituzioni ma che proprio per questo potrebbe fugare le preoccupazioni espresse dal vice-premier Luigi Di Maio di eventuali politiche di austerità.Al Fmi è arrivata nel 2011 dopo le dimissioni di Dominique Strauss-Kahn a causa degli scandali sessuali che lo avevano colpito. Sotto la sua guida, il Fondo ha affrontato le conseguenze di una delle più disastrose crisi economiche degli ultimi decenni, quella del 2008. E ha partecipato ai piani di salvataggio della Grecia.Recentemente, sempre in qualità di direttore del Fmi, ha varato un pacchetto di aiuti da 57 miliardi di dollari per sostenere l’economia dell’Argentina durante l’ultima crisi che l’ha colpita. Sempre di recente, Lagarde ha anche duramente criticato le politiche protezionistiche avviate dal presidente americano Donald Trump con l’imposizione dei dazi, sostenendo l’importanza e la necessità di una libera circolazione delle merci.