(PRIMAPRESS) – ROMA – La sfida delle Sardine per la manifestazione di oggi nella capitale più che sui contenuti appare misurata sui numeri. Un movimento nato dal basso, dal dissenso e dalla contrapposizione alla politica guerrafondaia, deve dimostrare che c’è una domanda di visioni per il futuro del paese. “Saremo 100mila” dicono gli organizzatori e si preparano a snocciolare (oltre alle immagini dell’iconico pesce diventato suo malgrado, una sorta di bandiera di rivendicazioni) una serie di slogan che dovrebbero sintetizzare il perché della loro presenza in piazza. Sui cartelli si legge anche “Costituzione e anti-fascismo”. Un argomento, in realtà, al pari di “Bella Ciao” non proprio freschissimo, ma pur sempre efficace a raccogliere consensi. Qualche errore nelle precedenti manifestazioni, ha consigliato loro di stare attenti a non far intervenire CasaPound nell’adunata di Piazza San Giovanni ma quest’ultimi si affrettano a dire “Noi non siamo graditi, e non ci piace imbucarci alle feste”, dice il leader Di Stefano. Non c’è dubbio che al popolo delle sardine si uniranno anche appartenenti al Movimento Cinque Stelle e, Pd e Leu nostalgici delle grandi folle che la politica ha difficoltà a raccogliere.Secondo le loro dichiarazioni, le sardine non vogliono formare un nuovo soggetto politico ma il punto è capire quale progetto potrà arrivare dopo la soddisfazione di aver richiamato in piazza migliaia di persone attraverso gli strumenti della comunicazione social e pochi slogan.
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