EOMA – Elementi di robotica applicata inseriti nelle attività di laboratorio delle scuole per facilitare l’apprendimento di materie scientifiche e dell’inglese e contrastare i fenomeni di dispersione e abbandono scolastici. Questo è l’obiettivo del progetto “Rob.In”, coordinato dalla cooperativa sociale europea ESCOOP insieme all’ENEA, per realizzare in Puglia una rete di laboratori di robotica educativa rivolta prevalentemente a studenti tra i 14 e i 17 anni con bisogni educativi speciali per disabilità specifiche di apprendimento, disturbi cognitivi/relazionali, deficit di attenzione e concentrazione, basso livello socio-economico.
Finanziato dall’impresa sociale “Con i bambini”, il progetto prevede la realizzazione di tre laboratori in altrettanti quartieri di Taranto, Cerignola e San Giovanni Rotondo, dove le scuole risentono molto dell’abbandono e della dispersione, anche a causa di alti tassi di disoccupazione, lavoro minorile e microcriminalità spesso legata a traffico e uso di sostanze stupefacenti.
ENEA si occuperà sia della creazione dei laboratori che della formazione del personale docente.
“Gli obiettivi didattico formativi sono lo sviluppo del pensiero logico, la promozione delle interazioni interpersonali, dell’apprendimento cooperativo e della creatività, ma anche l’innalzamento del grado di autostima”, spiega il ricercatore ENEA Andrea Zanela. “All’interno dei laboratori verranno proposte attività di robotica durante le lezioni di fisica, matematica, scienze e inglese, coinvolgendo attivamente e in modo nuovo i ragazzi, che potranno trasformarsi da semplici utilizzatori di dispositivi a sviluppatori di nuove applicazioni, in grado stabilire una correlazione forte e diretta con le future attività professionali”, prosegue Zanela.
All’interno dei laboratori i ragazzi potranno creare relazioni tra loro e con il mondo esterno sviluppando reti sociali che potranno coinvolgerli anche al di fuori del contesto scolastico, facilitandone la presa di distanza da ambienti “difficili”.
“ENEA fornirà una consulenza tecnico-scientifica per sviluppare una comunità digitale che permetterà ai ragazzi di avere uno scambio continuo di informazioni e interagire con università, centri di ricerca, scuole superiori e aziende”, conclude Zanela.