ROMA – Sviluppare modelli innovativi per la raccolta e il trattamento dei rifiuti organici nei centri urbani per una gestione efficiente e sostenibile finalizzata anche alla realizzazione di bioprodotti ad alto valore aggiunto. È l’obiettivo del progetto Ue BIOCIRCULARCITIES, che coinvolge sei Paesi europei con otto partner, fra i quali ENEA. Nello specifico, sono previsti tre studi pilota su tre contesti urbani e rurali di Napoli, Barcellona (Spagna) e Pazardzhik (Bulgaria), ognuno dei quali si focalizzerà su una specifica catena del valore e sulle possibili opzioni per renderla sempre più circolare e sostenibile, anche indagando le opportunità offerte dai flussi di rifiuti organici non sfruttati.
Insieme ad ENEA partecipano a BIOCIRCULARCITIES per l’Italia la Città Metropolitana di Napoli; per la Spagna Fundació ENT (coordinatore) e Area Metropolitana de Barcelona; per il Lussemburgo Institute of Science and Technology; per il Belgio Association des Villes et Regions pour la Gestion Durable des Ressource; per l’Estonia CIVITTA Eesti AS; per la Bulgaria Regionalna Energiina Agencia Pazardjik Sdruzenie – Regional Energy Agency of Pazardjik.
ENEA, attraverso l’applicazione di strumenti per la valutazione della sostenibilità ambientale ed economica, secondo un approccio di Life Cycle Thinking, supporterà lo sviluppo di un quadro normativo più efficace per l’implementazione di politiche locali e comunitarie, basate su un uso efficiente delle risorse e sulla valorizzazione dei rifiuti, in un’ottica di chiusura dei cicli.
“La valorizzazione dei rifiuti organici può essere strategica, ma sono necessarie una maggiore cooperazione tra i diversi attori della filiera, una corretta gestione a livello locale e una migliore qualità della raccolta, oltre a un quadro normativo adeguato alle sfide, che identifichi come risorse i flussi di rifiuti organici ad alto potenziale”, sottolinea Amalia Zucaro della Divisione Uso efficiente delle risorse e chiusura dei cicli dell’ENEA. “Le buone pratiche di economia circolare sono in rapida diffusione, ma c’è ancora molto da fare per dare impulso alla transizione verso una società verde e sostenibile”, aggiunge.
BIOCIRCULARCITIES seguirà un approccio partecipativo, stimolando la collaborazione tra tutti gli attori della filiera dei rifiuti organici e coinvolgendo i 4 segmenti della “quadrupla elica” (industria, scienza, società civile e politica) con eventi, iniziative e living lab, per promuovere la ‘conoscenza collaborativa’ necessaria a mappare potenzialità normative e di mercato e favorire lo sviluppo dell’economia circolare urbana.
“Il progetto affronterà le principali sfide poste dalla normativa Ue in materia di gestione dei rifiuti organici e di economia circolare. Vogliamo fornire contributi significativi nel campo della raccolta e del trattamento innovativo dei rifiuti e per la realizzazione di bioprodotti ad alto valore aggiunto”, sottolinea la coordinatrice Rosaria Chifari di Fundació ENT.
Nell’ambito del progetto, che si concluderà nel 2023, sono state già avviate diverse fasi tra cui l’identificazione delle filiere dei rifiuti organici nelle tre aree pilota e lo studio dell’attuale quadro normativo in tema di bioeconomia circolare a livello locale, regionale, nazionale ed europeo.