MILANO – Quale pubblico per un brand? Quale canale per una strategia? In una domanda: Come si fa buon business in Cina? Da qui parte il nuovo progetto lanciato da Retex, supporto per i più importanti brand europei nella definizione e abilitazione delle strategie di ingresso, crescita e comunicazione nel mercato cinese. Dall’1 al 3 dicembre, Retex inaugura la Digital China Week per avvicinare imprese e produttori nazionali e internazionali al Dragone e alle potenzialità di un mercato in continua espansione ed evoluzione come quello cinese.
Dall’altro capo della Via della Seta, ad esempio, la produzione italiana conserva un fascino e un’attrazione che, tradotti in cifre, si quantificano in circa 15 miliardi di euro, ovvero il valore del Made in Italy in Cina ad oggi, dopo un decennio di crescita esponenziale, un incremento senza limiti che l’emergenza sanitaria ha solo, in parte, rallentato, ma mai frenato.
Proprio per analizzare i rinnovati orizzonti e le inedite esigenze ridisegnate dalla pandemia sanitaria, con impatti anche sociali ed economici, nasce l’appuntamento di Retex con aziende, imprese e brand che vogliono ampliare il proprio business oltre i confini occidentali. Dal Digital Marketing all’e-commerce crossborder, dall’influencer marketing all’interazione sulle principali piattaforme di commercio online, gli otto webinar in programma mettono a fuoco l’ecosistema digitale cinese e ne descrivono dinamiche e caratteristiche: dall’identificazione delle opportunità, fino all’utilizzo di canali come WeChat e JD, o la gestione logistica.
Il palinsesto dei seminari virtuali è ricco di spunti per ogni settore e, con il contributo di esperti provenienti da aziende e gruppi internazionali (da Parklu a Tencent, proprietario della piattaforma WeChat, da JD fino agli stessi specialisti di Retex) mira a fornire un quadro chiaro e completo degli step fondamentali da seguire per l’internazionalizzazione del proprio business.
“La Cina non è solo un mercato dalle mille potenzialità economiche, ma un mondo con altrettante sfaccettature sociali e culturali – commenta Luca Venturoli, Group Marketing Director Retex – Per questo motivo non è sufficiente parlare solo di digitalizzazione se si fa riferimento a questo contesto. Il digitale, in questo caso, è il canale preferenziale, ma senza il linguaggio, gli interlocutori giusti o la conoscenza dello scenario entro cui ci si muove, si rischia di non sfruttare pienamente il proprio investimento. Questo ciclo di appuntamenti vuole mettere a disposizione i copioni a chi vuole entrare in scena su un palco digitale in un teatro da 15 miliardi di euro, davanti a un pubblico composto da un miliardo e mezzo di persone, che vogliono vedere ogni giorno uno spettacolo diverso.”