BOLOGNA – Torna per la sesta edizione il Festival della Scienza Medica, che ogni anno riunisce a Bologna scienziati di fama internazionale, tra cui premi Nobel e i più riconosciuti esperti in diversi campi della ricerca e dell’innovazione. Nell’anno della pandemia, anche questo importante appuntamento divulgativo dedicato alla cultura medico-scientifica e alle sue sfide cambia format: annullate le date di aprile, l’edizione 2020 del Festival – promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e da Genus Bononiae. Musei nella Città, in collaborazione con l’Università di Bologna e con il supporto del Gruppo Intesa Sanpaolo – sarà trasmessa integralmente online con cadenza settimanale, dal 2 al 17 ottobre prossimi.
L’accesso alla piattaforma (dal sito del festival www.bolognamedicina.it o direttamente su https://piattaformaventiventi.genusbononiae.it/) consentirà di vedere, previa registrazione, i live streaming e gli eventi on demand, secondo il programma.
Anche gli argomenti di questa edizione non potevano che ‘adattarsi’ al momento storico inedito che stiamo vivendo e il Festival sarà dedicato al tema “Lezioni di medicina. Covid-19”, un momento di dibattito e confronto proprio sulla pandemia. Convegni, incontri e lezioni magistrali avranno l’obiettivo di trarre indicazioni utili su caratteristiche e conseguenze dell’emergenza sanitaria sul piano medico-sanitario, scientifico, economico, sociale e politico.
“Il particolare momento storico che stiamo vivendo ha reso necessario ripensare il Festival in termini diversi da quanto era stato realizzato nelle prime cinque edizioni – dice Fabio Roversi-Monaco, Presidente di Genus Bononiae. Musei nella Città. – Le conseguenze dell’emergenza sanitaria hanno portato a trasformare questa iniziativa, conferendole una veste nuova, interattiva, che permetterà a tutti di ascoltare in diretta la voce dei più autorevoli scienziati ed esperti internazionali. Il Festival sarà un’occasione per analizzare gli innumerevoli profili che hanno chiamato in causa la Scienza Medica nel contesto di un’emergenza mondiale, inducendo a rivedere modelli sanitari, sociali ed economici che si davano per acquisiti, ma che invece subiranno inevitabili cambiamenti”.
“Un evento atteso da quasi mezzo secolo dagli infettivologi di tutto il mondo, quello di una pandemia influenzale devastante a livello planetario, ha assunto la fisionomia di un virus insolito e insidioso, in grado di circolare quasi in incognito nell’80% della popolazione, creando qualche fastidio clinico al quindici per cento e mettendo a rischio la vita del cinque per cento, per la quasi totalità persone anziane o molto anziane e/o con polimorbilità – dice Gilberto Corbellini, Direttore Scientifico del Festival. – Nessun Big One insomma, anche se il perdurare della pandemia e l’esplosione di nuovi focolai, uniti alla debolezza, frammentarietà o scarsa razionalità delle strategie di contenimento, rischiano di produrre devastazioni economiche e sociali paragonabili alle più gravi epidemie della storia, come la Peste nera del Trecento o la Spagnola del 1918-19”.
Tra gli ospiti del Festival 2020 alcune delle più autorevoli voci in campo medico-scientifico, note al grande pubblico anche per la loro inevitabile esposizione mediatica durante i mesi più critici della pandemia, a cominciare da Bruce Beutler, premio Nobel per la Medicina nel 2011 per le sue scoperte sull’immunità contro i microbi e sul modo in cui l’organismo si difende naturalmente dagli attacchi esterni attraverso il sistema immunitario.
Il programma
Medicina, scienza, politica, economia, storia: un evento di portata epocale come la pandemia da Covid-19 investe una molteplicità di sfere, riflettendo le sue conseguenze in maniera diretta o indiretta pressoché su ogni aspetto delle esistenze dei singoli e della collettività. Dallo stato dell’arte su terapie e vaccini all’impatto della pandemia su politica ed economia, dalle ricadute psicologiche dell’emergenza sanitaria alla comunicazione di quello che è l’evento più “mediatizzato” nella storia delle patologie, molti sono i temi che la manifestazione tratterà, guardando alla pandemia da differenti punti di vista. Gli eventi in live streaming saranno trasmessi con cadenza settimanale, come da programma allegato: a seguire una carrellata sugli appuntamenti e gli ospiti di questa edizione.
La manifestazione inaugura venerdì 2 ottobre alle ore 17 con i saluti di Fabio Roversi-Monaco e dei rappresentanti delle Istituzioni bolognesi. Fabio Roversi-Monaco e Gilberto Corbellini saranno poi moderatori della conferenza “Covid-19. Come le istituzioni hanno protetto i cittadini” che vedrà il coinvolgimento di Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Antonio Gaudioso, Segretario di Cittadinanzattiva, Nicoletta Luppi, AD di MSD Italia, il Presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi e Silvestro Scotti, Segretario Generale Nazionale della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale. A seguire (ore 18.30) sarà la volta di John Ioannidis, l’epidemiologo statunitense che con le sue posizioni poco allineate sui numeri ufficiali della pandemia, a suo avviso non del tutto credibili e pertanto responsabili di una percezione falsata della gravità della situazione, ha attirato critiche da parte della comunità scientifica e dei media: sarà il Professor Lucio Maria Ildebrando Cocco dell’Università di Bologna a introdurre il suo intervento, che mette a confronto due approcci – modelli e prove – complementari in medicina ma spesso conflittuali.
Sabato 3 ottobre al Festival l’infettivologo Pierluigi Viale, Direttore del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bologna, che ha impostato nel capoluogo emiliano un innovativo programma di ricerca per individuare precocemente i positivi perfino ricercandoli nelle abitazioni, mentre Giovanni Rezza, Direttore Generale della Prevenzione presso il Ministero della Salute, illustrerà i dati sulla circolazione del virus, mostrando l’impatto delle misure adottate dal governo per ridurre i contagi e mettere sotto controllo l’epidemia. In programma anche l’incontro sulla prevenzione, diagnosi e cura delle apnee ostruttive del sonno, al quale prenderanno parte, tra gli altri, al professor Giuseppe Plazzi, Direttore del Centro per lo Studio e la Cura dei Disturbi del Sonno dell’Università di Bologna e, in rappresentanza della Regione Emilia-Romagna, Kyriakoula Petropulacos, Responsabile della Direzione Generale Cura della Persona, Salute e Welfare.
È indubbio che la pandemia da Covid-19 abbia una relazione molto stretta con la globalizzazione: la sua capacità di diffusione rapidissima è strettamente legata alle possibilità di veloce spostamento delle persone, oltre che di un pianeta sempre più densamente popolato: il Direttore del Festival Gilberto Corbellini, Ordinario di Storia della Medicina alla Sapienza di Roma, giovedì 8 ottobre accompagnerà in un viaggio nella storia delle pandemie, strettamente collegate all’evoluzione dell’uomo. Ospiti della stessa giornata anche Andrea Crisanti, Professore di Microbiologia all’Università di Padova e già docente di Parassitologia Molecolare all’Imperial College di Londra, che illustrerà l’esperimento di Vò Euganeo, epicentro del primo focolaio italiano, dove la popolazione è stata isolata e sottoposta a controlli periodici per tracciare la circolazione del virus e contenere i contagi. L’emergenza sanitaria ha drammaticamente portato in primo piano la funzione primaria delle terapie intensive, necessarie a mantenere le funzioni vitali del paziente per tutto il tempo necessario a che la malattia, che le ha compromesse, guarisca: ne parlerà Luciano Gattinoni, Direttore del Dipartimento di Anestesia, Rianimazione (Intensiva e Subintensiva) e Terapia del Dolore all’Università degli Studi di Milano. Infine un interessante approfondimento sulla nutrizione al tempo di Covid-19 a cura di CAAb e Fondazione FICO, che presenterà i dati di un’indagine dell’Osservatorio Waste Watchers della Campagna Spreco Zero su come sono cambiate le abitudini alimentari degli italiani durante il lockdown: tra gli ospiti il Presidente della Fondazione FICO Andrea Segrè.
Venerdì 9 ottobre al Festival Fabio Pammolli, docente della School of Management del Politecnico di Milano, per fare il punto sulle conseguenze economiche delle misure di contenimento del contagio, sulla contrazione delle attività economiche e su possibili scenari e gestioni nel caso di una seconda ondata. I riflettori della medicina puntati sulla pandemia e la generale confusione dovuta all’apparire di una patologia sconosciuta hanno messo in dubbio l’impiego di farmaci cardio-vascolari, ritenuti erroneamente untori in grado di promuovere il contagio: a parlarne sarà Claudio Borghi, Direttore della Unità Operativa di Medicina Interna del Policlinico S.Orsola- Malpighi di Bologna. Chiude la giornata l’incontro tra i rappresentanti di 4 Università italiane – Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Padova, Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e Università degli Studi della Calabria – con un confronto sui progetti di ricerca da esse sviluppati per il contrasto a Covid-19, a cura di Intesa Sanpaolo.
Di grande interesse l’intervento, in programma sabato 10 ottobre, della Professoressa Michele Gelfand, psicologa e Distinguished University Professor all’Università del Maryland: i suoi studi sul modello “tightness-looseness” dimostrano in che modo la differenza tra modelli culturali e politici – culture rigide verso culture più libere – ha determinato una differente gestione della pandemia nei diversi paesi, e differenti tassi di mortalità.
La presentazione del professor Giovanni De Girolamo, Direttore dell’Unità Operativa di Psichiatria Epidemiologica e Valutativa presso l’IRCCS Fatebenefratelli di Brescia, si incentrerà sulle conseguenze emotive della pandemia, illustrandone le principali conseguenze psicosociali assieme alle strategie più efficaci per limitarne l’impatto sulla popolazione generale e sulle fasce più vulnerabili. Infine di Covid-19 e gravidanza parlerà Gianluigi Pilu, Professore Ordinario di Ginecologia e Ostetricia, le cui ricerche da sempre si rivolgono alle complicazioni della gravidanza e alla diagnosi prenatale.
Fin dall’inizio della pandemia, la comunità scientifica ha parlato di evento “atteso” da anni: una prevedibilità che può essere utilizzata al fine di contenere nuove possibili emergenze sanitarie che in futuro si dovessero verificare. Di zoonosi e “salti” di virus a RNA dagli animali all’uomo e del modo in cui anticipare e impedire eventi simili parlerà giovedì 15 ottobre il Professor Edward Holmes dell’Università di Sydney. Angelo Fioritti, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche dell’Università di Bologna, approfondirà il tema delle ricadute in termini psicologici della pandemia sul personale sanitario, duramente provato dall’emergenza e diventato quasi un simbolo della stessa. Non mancherà una riflessione sulla comunicazione scientifica, sulle sue derive condizionate dai media e dalla politica e su come disinformazione e pregiudizi hanno circolato, condizionando i comportamenti delle persone: ne parleranno Enrico Bucci, ricercatore in Biochimica e Biologia molecolare e Professore alla Temple University di Philadelphia ed Eugenio Santoro, responsabile del Laboratorio di Informatica Medica nel Dipartimento di Epidemiologia, che dal 1995 si occupa di Internet, e più di recente di web 2.0 e social media, delle loro applicazioni in ambito medico e delle potenzialità come strumenti di formazione e informazione.
Venerdì 16 ospite al Festival della Scienza Medica Rino Rappuoli, Professore di Vaccines Research all’Imperial College di Londra, per fare il punto sullo stato dell’arte dei vaccini contro Covid-19 e su quali sono gli avanzamenti che si possono aspettare dalle ricerche in corso. A seguire Alberto Mantovani, riconosciuto come uno dei cento immunologi più influenti a livello internazionale, parlerà di terapie immunitarie, dal cancro a Covid-19. Per finire un incontro che illustra la riorganizzazione delle Terme di Castrocaro per consentire una fruizione in sicurezza delle prestazioni sanitarie erogate, affinché la pandemia non pregiudichi, impedendo l’accesso alle cure, la salute generale dei cittadini.
L’ultima giornata del Festival, sabato 17 ottobre, vedrà la partecipazione di Bruce Beutler, Premio Nobel per la Medicina nel 2011: un intervento incentrato sulla funzione immunitaria innata, oggetto delle ricerche che gli sono valse il più prestigioso del riconoscimenti, su come le mutazioni genetiche possano compromettere il sistema immunitario e quelle indotte che sopprimono l’effetto di altre mutazioni dannose possano indicare obiettivi per lo sviluppo di farmaci o terapie genetiche per malattie specifiche. Ancora il Professor Giuseppe Plazzi sarà di nuovo protagonista dell’incontro dedicato alla narcolessia, rara malattia autoimmune nella quale gioca un ruolo fondamentale la diagnosi rapida. In chiusura di giornata l’incontro dedicato agli aspetti etico-deontologici della pandemia, dalle scelte che si rendono necessarie, in ambito ospedaliero, alla sostenibilità etica della sperimentazione dei farmaci: ne parleranno Stefano Canestrari, Ordinario del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Bologna, Cinzia Caporale, coordinatrice della Commissione per l’etica e l’integrità nella ricerca del Cnr e Susi Pelotti, Direttrice della Scuola di Specializzazione in Medicina Legale dell’Unibo.
L’edizione 2020 sarà anche occasione per rivedere e riascoltare i contributi di alcune delle più autorevoli voci intervenute nelle passate edizioni del Festival, con le conferenze dei premi Nobel Robert Lefkowitz, Tim Hunt, Louis Ignarro, Amartya Sen, Aaron Ciechanover, Michael Rosbash, John Gurdon, Eric Kandel, disponibili on demand. Saranno inoltre resi disponibili i podcast e le presentazioni delle conferenze di oltre 100 ospiti delle passate edizioni di questa iniziativa.