MILANO – Si terrà a Rovereto (TN) dal 17 al 19 ottobre la terza edizione del Festival di Informatici Senza Frontiere, che vede in programma oltre 40 dibatti, incontri e laboratori volti a favorire una riflessione e un dialogo sull’impatto sociale delle nuove tecnologie.
Quattro le tematiche principali della manifestazione: la sicurezza, l’educazione alla tecnologia, l’informatica come strumento per superare le barriere e la collaborazione fra istituzioni e società.
La tecnologia digitale ha avuto un impatto simile all’invenzione dell’automobile: è diventata ormai un mezzo imprescindibile nella vita quotidiana di tutti, e così come riusciamo a guidare pur non conoscendo come è fatto il motore e senza essere in grado di intervenire in caso di malfunzionamento, così utilizziamo la tecnologia senza sapere cosa c’è dietro. Tuttavia, così come è necessario imparare a guidare in sicurezza frequentando dei corsi, è sempre più importante imparare a usare la tecnologia in modo consapevole. Il festival propone una serie di dibattiti sul potere sociale degli algoritmi e sull’intelligenza artificiale, vista dal punto di vista etico, ma anche come possibile strumento per contrastare il cyberbullismo, grazie al progetto CREEP (Cyberbulling Effects Prevention) della Fondazione Bruno Kessler.
Al tempo stesso è necessario che l’educazione a un uso consapevole della tecnologia riguardi non solo i giovani, ma anche adulti e anziani: al festival verranno presentati sia progetti realizzati dalle scuole, sia iniziative in cui la tecnologia è stata usata per aiutare gli anziani a superare l’isolamento, creando connessioni, mantenendo legami con i familiari e favorendo l’integrazione sociale anche di chi non può muoversi da casa.
La tecnologia è un potente strumento per aiutare le fasce di popolazione più svantaggiate: da anni ISF realizza progetti nei paesi in via di sviluppo e con persone disabili. A Rovereto si scoprirà come la robotica possa portare a un miglioramento della qualità della vita nei pazienti affetti da autismo, come gli strumenti compensativi digitali possano aiutare i ragazzi con difficoltà di apprendimento e la realtà virtuale e aumentata siano fondamentali per abbattere barriere fisiche o sociali.
Infine è importante ricordare che per la diffusione di una cultura digitale inclusiva che benefici tutti è fondamentale la collaborazione fra istituzioni e società. Al festival si parlerà della Nuova Agenda Europea per la Cultura, di educazione alla cittadinanza globale e dell’importanza di diffondere le competenze digitali per diventare un Paese sempre più competitivo, più etico e meno caratterizzato da una situazione di digital divide.
L’apertura è prevista giovedì 17 ottobre alle 20.30 presso l’Auditorium Melotti con una serata legata alla sicurezza informatica in cui sarà proiettato il film Zero Days, sul virus informatico Stuxnet creato da USA e Israele per sabotare il progetto nucleare iraniano e diffusosi in maniera incontrollabile, seguito da un dibattito. L’inaugurazione del Festival sarà invece venerdì 18 alle 10.00 presso il Teatro Zandonai, con un dialogo fra Dino Maurizio, Presidente di ISF, Luca Attias, Commissario Straordinario per l’attuazione dell’Agenda Digitale – Presidenza del Consiglio dei Ministri, Francesco Profumo, presidente Fondazione Bruno Kessler, ex presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche e Ministro dell’istruzione e Marco Podini, presidente e amministratore delegato di Dedagroup.
Diversi anche i laboratori dedicati a ragazzi a partire dagli 8 anni previsti nella giornata di venerdì, che spaziano dalla programmazione scratch, alle riflessioni sugli stereotipi, i pregiudizi, le discriminazioni e la violenza verbale nei confronti delle minoranze, con particolare attenzione agli hate speech diffusi attraverso web e social networks. I ragazzi potranno inoltre progettare i loro primi “oggetti intelligenti” usando micro-controllori di semplice utilizzo e scoprire come funzionano i robot.
A giovani e meno giovani sono dedicati gli incontri legati alla cultura digitale, per capire come muoversi in un universo web e social dove troppo spesso si diffondono discorsi d’odio e fake news, riflettere su cause e rischi dell’iperconnessione, indagare la relazione fra tecnologia e benessere e interrogarsi su quali sono le competenze digitali richieste dalle professioni del domani.