MILANO – L’AIFA ha confermato la delibera del 26 aprile in cui ammette la rimborsabilità della Profilassi Pre-Esposizione (PrEP) per ridurre il rischio di infezione da HIV. Una decisione che allinea l’Italia ad altri Paesi europei e che permetterà nei prossimi anni di ottenere significativi progressi nell’arginare la diffusione del virus, ma anche risparmi per il SSN. Recenti studi in proposito saranno al centro della 15a edizione del Congresso ICAR – Italian Conference on AIDS and Antiviral Research https://www.icar2023.it/, punto di riferimento per la comunità scientifica in tema di HIV-AIDS, Epatiti, Infezioni Sessualmente Trasmissibili e virali. ICAR è organizzato sotto l’egida della SIMIT, Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, di tutte le maggiori società scientifiche di area infettivologica e virologica e del mondo della Community. Il Congresso si terrà a Bari, presso l’Università degli Studi Aldo Moro, dal 14 al 16 giugno. I presidenti saranno la Prof.ssa Francesca Ceccherini Silberstein, Professore Associato di Microbiologia e Microbiologia Clinica, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”; Michele Formisano, vicepresidente nazionale NPS Italia e Presidente NPS Puglia; il Prof. Sergio Lo Caputo, Professore Associato di Malattie Infettive, Università di Foggia; la Prof.ssa Annalisa Saracino, Professore Ordinario di Malattie Infettive e Tropicali, Università degli Studi di Bari.
L’IMPORTANZA DELLA DECISIONE DI AIFA – La Profilassi Pre-Esposizione (PrEP) permette di evitare l’infezione nelle popolazioni che in base ai dati epidemiologici sono maggiormente esposte al virus: Maschi che fanno Sesso con Maschi (MSM), donne ad alto rischio, transgender, sex worker. Si può assumere in modalità continuativa, con una pillola al giorno, oppure on demand, al bisogno, in associazione a un possibile episodio a rischio di acquisizione di HIV per via sessuale. Fino ad ora, il suo costo ammontava a circa 60 euro per ogni confezione da 30 cpr.
“La decisione di AIFA di rendere rimborsabile anche in Italia la strategia di PrEP basata sull’assunzione della terapia orale a base di tenofovir/emtricitabina era attesa da tempo e la accogliamo con grande soddisfazione – sottolinea la Prof.ssa Annalisa Saracino – Fino ad oggi, infatti, ad assumerla era solo una ridotta proporzione rispetto alle persone che potrebbero avvantaggiarsene, con disparità basate anche su differenze demografiche e socio-economiche. In particolare, l’OMS sottolinea quanto l’accesso alla PrEP sia ancora marginale nelle persone che fanno uso di sostanze per via endovenosa, nei sex worker, nelle donne in gravidanza e nei giovani sotto i 18 anni. Diversi lavori condotti dal 2015 ad oggi hanno dimostrato come il costo della PrEP abbia da sempre rappresentato un’importante barriera per l’avvio, l’aderenza e mantenimento in cura. In uno studio condotto a Los Angeles nel 2017 su oltre 700 MSM e pubblicato sulla rivista JAIDS, il costo della PrEP risultava essere tra gli intervistati la seconda causa, dopo la paura degli effetti collaterali, di mancata aderenza, determinandone l’interruzione nel 40% dei casi”.
“La decisione di AIFA rappresenta un grosso traguardo, a cui le associazioni della community hanno lavorato per tanti anni – evidenzia Michele Formisano – Questo passo avanti, oltre a un beneficio economico, implica anche un progresso socio-culturale: si supera il pregiudizio per cui la PrEP sia destinata solo ad ambiti promiscui e lo Stato riconosce che è uno strumento di prevenzione importante per tutti, certificandone pertanto l’utilità nel limitare la diffusione dell’HIV. Nei Paesi europei dove la PrEP è gratuita vi è stato un calo notevole delle nuove infezioni da HIV”.
I VANTAGGI ECONOMICI: UN RISPARMIO DI 80 MILIONI IN 40 ANNI – “La rimborsabilità della PrEP non è un vantaggio solo dal punto di vista clinico; lavori di farmaco-economia (Cambiano, Lancet Infect Dis. 2018), infatti, evidenziano anche gli effetti positivi in termini di costo-efficacia – aggiunge la Prof.ssa Saracino – Un lavoro spagnolo dell’ultimo anno, applicato a una popolazione di circa 3mila MSM ad alto rischio di Barcellona, stima con un modello matematico il risparmio economico ottenuto con la PrEP a circa 80 milioni di euro in 40 anni. Ancora più efficace risulterebbe l’analisi costo-efficacia dell’utilizzo di formulazioni Long Acting nella PrEP, soprattutto nei Paesi a basse risorse ed elevata incidenza di HIV, dove si stima che potrebbe determinare un calo del 30% circa delle nuove infezioni da HIV in 20 anni”.
LE SFIDE DI OGGI: APPLICAZIONE DELLE REGIONI, COSTI DEI CONTROLLI, INFORMAZIONE – La decisione di AIFA rappresenta un punto di partenza, in quanto molto resta ancora da fare in tema di prevenzione. Anzitutto serve maggiore informazione che ne favorisca l’uso e l’aderenza. “Una recente meta-analisi pubblicata a fine 2022 sulla disponibilità all’avvio della terapia, che ha incluso 156 studi da vari Paesi per un totale di oltre 230mila pazienti in PrEP, descrive come la scarsa conoscenza di questa strategia tra la popolazione a rischio sia il principale ostacolo alla diffusione della PrEP e che solo un’azione proattiva di informazione e di aumento della percezione del rischio, con interventi personalizzati e con il coinvolgimento della Community associato all’offerta della terapia, portino ad un aumento dei tassi di utilizzo su scala globale” evidenzia la Prof.ssa Saracino.
“Nella fase attuale auspichiamo che ogni regione faccia propria in breve tempo la decisione dell’AIFA – sottolinea Formisano – Altra questione da dirimere è quella degli esami di controllo, perché la PrEP richiede controlli regolari, con costi che ammontano a 500-600 euro l’anno. Anche questo è un ostacolo economico che può minacciare la continuità nella terapia”.
IL XV CONGRESSO ICAR A BARI: RICERCA, PREMI, SCUOLE – Alla XV edizione del Congresso ICAR sono attesi oltre mille tra specialisti e clinici, giovani ricercatori, infermieri, operatori nel sociale, volontari delle associazioni pazienti. Sono giunti ben 520 abstract, record assoluto nella storia di ICAR, che ha di gran lunga superato il precedente di 380, mentre per il concorso RaccontART, dove i giovani raccontano la prevenzione, vi saranno ben 120 lavori: chiari segni di come dopo la pandemia sia emersa una volontà generale di riprendere la ricerca, di informarsi, di stimolare la comunità scientifica, ma anche di come vi sia attenzione da parte dell’opinione pubblica. Un profilo sintetizzato nel titolo di ICAR “Dalla prevenzione alla cura: pronti per nuove sfide”. Tra i temi scientifici affrontati, oltre ad HIV/AIDS, anche SARS-CoV-2, epatiti, infezioni sessualmente trasmesse, virus emergenti e riemergenti, vaccini, infezioni nell’immunocompromesso, ma anche argomenti nuovi, come la salute delle persone transgender.
FORMAZIONE E TEST IN PIAZZA UMBERTO I – L’ambito formativo sarà valorizzato dall’assegnazione dei premi ai giovani ricercatori italiani con gli ICAR-CROI Awards, gli Scientific Committee Awards e i SIMIT Special Awards. Sempre in tema di prevenzione, durante le giornate congressuali, ICAR darà la possibilità di effettuare gratuitamente il test per HIV, HCV e Sifilide: i test salivari, rapidi e gratuiti, saranno disponibili per tutta la cittadinanza presso la Fontana Giardini in piazza Umberto I (adiacente alla sede congressuale) il 14 giugno dalle 16 alle 20, il 15 giugno dalle 11 alle 14 e dalle 16 alle 20, il 16 giugno dalle 11 alle 18. Il test è gratuito, affidabile e richiede pochi minuti. L’iniziativa è realizzata con la collaborazione di Medici con l’Africa Cuamm e di Cama Lila.
UNA MOSTRA E UNA GARA IN CANOA PER SENSIBILIZZARE LA CITTADINANZA – Tra le iniziative speciali di quest’anno vi sarà una mostra fotografica al Palazzo delle Poste, in Piazza Cesare Battisti, dedicata all’inclusione contrapposta allo stigma; alcune postazioni dotate di QR code e dislocate in città condurranno verso questa sede centrale. La mostra sarà presentata con una conferenza stampa di lancio il 14 giugno alle 12. Inoltre, il pomeriggio di giovedì 15, dalle 18.30 alle 20.30, sul lungomare di Bari ci sarà la manifestazione “Non buttiamoci a mare”, organizzata da ANLAIDS Puglia, con una gara di dragon boat tra varie squadre composte da clinici, giovani ricercatori, membri della Community e rappresentanti delle aziende farmaceutiche.