ROMA – 1 milione e 400mila nuovi casi ogni anno in Europa, circa 150mila nel nostro Paese: anche se dal 1990 al 2019 i numeri relativi ad incidenza e mortalità per ictus cerebrale, a livello mondiale, sono leggermente diminuiti, quelli complessivi continuano a rimanere elevati soprattutto nei Paesi ad alto e medio reddito,1 nei quali questa patologia si conferma la prima causa di invalidità, la seconda di demenza e la terza di morte, dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie.
La stenosi carotidea è una patologia che, provocando una diminuzione dell’afflusso del sangue al cervello a causa del restringimento della carotide, è responsabile di circa il 20% degli ictus. Una diagnosi precoce è fondamentale perché consente di evitare l’insorgenza di patologie gravi come appunto quelle cerebrovascolari.I soggetti più a rischio sono gli ultrasessantenni, soprattutto di sesso maschile, con uno o più dei seguenti fattori di rischio: ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, diabete mellito, abitudine al fumo. obesità e familiarità per eventi ischemici
Su invito del Ministero della Salute, alcune delle principali Società Scientifiche hanno recentemente pubblicato una nuova Linea Guida con indicazioni e raccomandazioni da seguire per la diagnosi e il trattamento più appropriato possibile della patologia della carotide al fine di prevenire l’ictus cerebrale ischemico. Per la prima volta, ha partecipato accanto alle Società Scientifiche la Federazione A.L.I.Ce. Italia ODV (Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale) coinvolta attivamente, anche tramite la distribuzione di questionari agli associati, nei lavori delle Linee Guida per portare il punto di vista di pazienti.
“Siamo orgogliosi di aver partecipato alla stesura di questo importante documento, si tratta di un importante riconoscimento di valore per la nostra Associazione che ha potuto portare il suo prezioso contributo – dichiara Andrea Vianello (nella foto in alto), Presidente di A.L.I.Ce. Italia ODV. Il paziente, oggi, viene finalmente riconosciuto come soggetto attivo, un interlocutore di pari livello e non viene più considerato soltanto un oggetto di studio: così facendo, le Associazioni di pazienti hanno la possibilità di incidere in modo determinante su ogni aspetto, dall’assistenza alla definizione di percorsi assistenziali, dalla tutela della qualità di vita alla valutazione dei servizi”.
Questa nuova Linea Guida è principalmente rivolta a Medici di Medicina Generale, Medici Specialisti quali Chirurghi Vascolari ed Endovascolari, Neurologi, Angiologi, Internisti, Radiologi, Cardiologi, Anestesisti, ma anche a pazienti, familiari e caregiver, nonché a decisori pubblici e esperti di settore, con l’obiettivo dipromuovere protocolli e processi decisionali e percorsi diagnostico-terapeutici appropriati ed efficaci in pazienti con patologia della carotide considerati a rischio di ictus.
“Siamo convinti che la distribuzione e l’utilizzo quanto più possibile su larga scala di questa Linea Guida – dichiara il Prof. Gaetano Lanza, Direttore Unità Operativa Complessa di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare di MultiMedica di Castellanza (Varese) – possano permettere anche un più mirato impiego e utilizzo delle risorse pubbliche in sanità, privilegiando e favorendo le più opportune indicazioni per una buona pratica clinica da condividere tra medici di medicina generale, specialisti esperti di diversa estrazione e competenza e pazienti, ognuno dei quali ha proprie peculiarità; la Linea Guida rientra dunque nell’ambito della cosiddetta nuova Medicina Personalizzata”.
Tra le Società Scientifiche coinvolte: SICVE (Società Italiana di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare) capofila, ISA-AII (Italian Stroke Association – Associazione Italiana Ictus), GISE (Società Italiana di Cardiologia Interventistica), SIAARTI (Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva), SIAPAV (Società Italiana di Angiologia e Patologia Vascolare), SIICP (Società Italiana Interdisciplinare per le Cure Primarie), SIRM (Società Italiana di Radiologia Medica e Interventistica), SNAMI (Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani) e 4S-SNAMI (Società Scientifica SNAMI per la Salute).
In particolare, SICVE, ISA-AII e A.L.I.Ce. Italia ODV hanno in programma di estendere il Progetto ad un campione molto più ampio di popolazione sul territorio nazionale per trarne risultati e considerazioni da poter pubblicare su riviste scientifiche e che costituiranno la base per l’aggiornamento della Linea Guida previsto tra 3 anni.