MILANO – Secondo quanto emerso da una nuova ricerca di Kaspersky, che ha come titolo “Empowering innovations: Create a work environment to drive positive change”, il 95% dei responsabili dello sviluppo di progetti di innovazione nelle imprese a livello globale e il 92% in Europa ha dichiarato di veder fallire questi progetti prima che vengano lanciati. Molti di questi non superano neppure la fase di sviluppo (36% a livello mondiale, 26% a livello europeo). La mancanza di collaborazione con i dipartimenti di sicurezza informatica aumenta, inoltre, la probabilità che un progetto non venga mai realizzato.
Accade spesso che i prodotti innovativi sviluppati dalle imprese non riscuotano successo. La console di gioco Virtual Boy di Nintendo, progettata per incorporare la realtà virtuale, e il fitness tracker Nike FuelBand sono entrambi degli ottimi esempi di insuccessi. Come ha dimostrato l’esperienza di General Electric, anche una trasformazione dei processi interni non sempre produce i risultati desiderati.
Tuttavia, il fallimento di un progetto già lanciato sul mercato è solo l’aspetto più evidente dell’insuccesso. Secondo quanto emerso da uno studio di Kaspersky, in cui sono stati intervistati 304 senior decision maker nel campo dell’innovazione, la fase di sviluppo è considerata la più impegnativa di tutto il “ciclo di vita del processo di innovazione”. Lo conferma un terzo (36%) degli intervistati a livello globale e il 26% del campione europeo.
Il 19% degli intervistati a livello globale concorda sul fatto che, la ragione principale del fallimento di un progetto innovativo, dipenda dalla la mancanza di un piano e di procedure strutturate. Questo significa che, per trasformare un’intuizione brillante in una proposta redditizia e realizzabile, la capacità di esecuzione è importante tanto quanto l’originalità dell’idea stessa. Una volta stabilita la roadmap, è necessario anche riesaminarla regolarmente, in modo da stare al passo con le attività dei concorrenti, i trend di mercato e le fluttuazioni del settore.
La sicurezza informatica non è stata annoverata tra le ragioni principali per cui i progetti possono fallire. Ciononostante, è opinione comune (per il 74% degli intervistati a livello mondiale e l’86% in Europa) che non includere i Chief Information Security Officer (CISO) nelle prime fasi del processo aumenti la probabilità che le imprese non riescano a realizzare i loro progetti innovativi. La causa potrebbe essere l’incapacità di adattare i progetti alle severe norme di sicurezza informatica. Più della metà degli intervistati, infatti, (57% a livello europeo e 54% a livello globale) ritiene che le policy IT della propria azienda rappresentino un ostacolo per l’innovazione.
“Un’azienda che vuole innovare dovrebbe essere disposta a correre dei rischi ed essere pronta ad affrontare anche eventuali insuccessi che sono inevitabili quando si cerca di realizzare qualcosa di veramente nuovo. Tuttavia, ci sono comunque alcuni accorgimenti pratici per assicurarsi che una tecnologia o un nuovo prodotto raggiungano la fase di lancio. La sicurezza informatica non dovrebbe rappresentare un’altra barriera all’interno dell’azienda, ma dovrebbe essere parte integrante del progetto sin dall’inizio. È fondamentale coinvolgere i CISO sin dalle prime fasi della pianificazione di qualsiasi progetto tecnologico innovativo”, ha dichiarato Alexander Moiseev, Chief Business Officer di Kaspersky.