(PRIMAPRESS) – ROMA – Contro il rischio di chiusura dello storico Caffè Greco di via Condotti a Roma, scende in campo il Codacons. Il celebre locale che che ha visto sedersi ai suoi tavolini tutti i grandi della letteratura da oltre due secoli, rischia di chiudere i battenti a causa della procedura di sfratto avviata dai proprietari dell’immobile. L’associazione, che interverrà nei procedimenti aperti in tribunale per chiedere la sospensione dello sfratto, ha presentato oggi una formale diffida al Comune di Roma e alla Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio, in cui si chiede di intervenire con urgenza per salvare il locale, pena una denuncia per il reato di “Danneggiamento di bene culturale”. Il “Caffè Greco” è riconosciuto come bene di particolare interesse artistico e storico, in virtù del D.M. 23 luglio 1953, sia “per la parte dell’immobile”, sia “per la parte dei mobili e della licenza di esercizio”; sono inoltre sottoposte alla tutela diretta prevista per i beni culturali dal D. Lgs. 42/2004 non solo le mura del Caffè Greco ma, soprattutto, la licenza ed i beni mobili in esso contenuti. Lo stesso Comune di Roma, con Determina dirigenziale n. 787 del 2003, lo definisce “negozio storico” al fine di tutelare “la vocazione merceologica determinatasi storicamente affinché in esso sia mantenuta la medesima tipologia commerciale”. “E’ evidente che la chiusura del “Caffè Greco” determinerebbe un danno a un bene culturale protetto, cancellando un pezzo di storia della capitale – spiega il presidente Carlo Rienzi – Per tale motivo il Codacons interverrà in ogni sede per difendere il locale, e abbiamo presentato oggi una diffida a Comune e Soprintendenza affinché si attivino per sospendere la procedura di sfratto. In caso contrario sarà inevitabile una denuncia penale per il reato di danneggiamento di cose di interesse storico o artistico, ai sensi dell’art. 635 del Codice Penale” – conclude Rienzi. – (PRIMAPRESS)