(PRIMAPRESS) – BRUXELLES – Via libera del Consiglio europeo per la direttiva che impone la protezione dei whistleblower, i segnalatori di illeciti, reati o irregolarità di individui che denunciano alle autorità attività illecite o fraudolente all’interno del governo, di un’organizzazione pubblica o privata o di un’azienda. Le rivelazioni o denunce possono essere di varia natura: violazione di una legge o regolamento, minaccia di un interesse pubblico come in caso di corruzione e frode, gravi e specifiche situazioni di pericolo per la salute e la sicurezza pubblica. Si tratta giustamente, come hanno osservato le europarlamentari del M5S, Laura Ferrara e Sabrina Pignedoli in una nota, di una giornata storica per l’Europa: “I casi Dieselgate, LuxLeaks, Panama Papers e Cambridge Analytica hanno dimostrato che le rivelazioni degli informatori giocano un ruolo fondamentale per affermare la giustizia e i diritti dei cittadini. Anche nella relazione sulla lotta contro la corruzione e criminalità organizzata, di cui sono stata relatrice, avevamo inserito la protezione degli informatori come efficace mezzo di contrasto e richiesto una proposta legislativa in merito”, aggiunge Laura Ferrara, relatrice del rapporto CRIM. “Finalmente conclude Pignedoli – anche in Europa si innalzano gli standard garantendo protezione a chi segnala irregolarità e violazioni di legge”. La direttiva entrerà in vigore venti giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. Gli Stati membri avranno due anni per recepirla. Una norma che se fosse stata già operativa, avrebbe potuto avere l’effetto boomerang anche sul premier Conte nella vicenda dei contatti segreti intrattenuti con gli Usa senza informare il Copasir.
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