MILANO – Bambini e ragazzi oggi entrano in contatto con le nuove tecnologie fin dai primi anni di vita. A differenza dei loro genitori, nascono con il digitale, che diventa parte integrante della loro quotidianità ancor prima di andare a scuola. Questa pervasività della rete nasconde sia insidie che potenzialità: il Festival di Informatici Senza Frontiere, dedica parte del programma della terza edizione, che si terrà a Rovereto (TN) dal 17 al 19 ottobre ai ragazzi, a insegnanti ed educatori. Un ricco palinsesto di interventi e laboratori dedicati a giovani e adulti che spaziano dalla lotta al cyberbullismo, alla programmazione scratch, dagli strumenti per aiutare i ragazzi con disabilità, alle competenze richieste dai lavori del futuro.
Il cyberbullismo è un fenomeno complesso che colpisce sempre di più i giovani e richiede interventi diversificati: accanto alla diffusione della consapevolezza del problema, delle forme in cui si manifesta e dei suoi effetti, i ricercatori della Fondazione Bruno Kessler, tramite il progetto CREEP (Cyberbulling Effects Prevention), si propongono di realizzare strumenti basati sull’intelligenza artificiale per l’analisi dei social media e il roleplaying. Il progetto sarà presentato sabato mattina dalle 9.00 alle 10.00 presso il palazzo dell’istruzione.
Nella giornata di venerdì i ricercatori della fondazione parleranno invece dell’importanza degli strumenti compensativi digitali – sintesi vocale, programmi di videoscrittura, gestione di appunti o creazione di mappe mentali – che possono aiutare studenti con difficoltà di apprendimento nello studio a casa e a scuola. Daniela Conti, psicologa clinica presso la Sheffield Hallam University (UK) spiegherà invece come la robotica possa essere uno strumento per migliorare la qualità della vita personale e familiare nei bambini con autismo.
L’educazione digitale deve partire dalla scuola: per questo gli studenti dell’istituto superiore ITI Marconi di Rovereto sono stati coinvolti nel corso dell’anno in diverse attività legate all’informatica che verranno presentate al festival: il LAN party per un uso consapevole del gioco e ABC Digital e Big Data, che hanno visto i ragazzi diventare protagonisti nell’insegnare a usare la tecnologia agli adulti. RELABVIDEO, che verrà presentato sabato pomeriggio, è invece un progetto che ha coinvolto alcune scuole superiori trentine in un percorso di narrazione attraverso i video, che sono stati pensati, girati e realizzati dai ragazzi.
Vivere completamente senza tecnologia è oggi impossibile. In un contesto di dissenso scomposto, discorsi d’odio e disinformazione si può però imparare a vivere meglio online: al festival ne parleranno la sociolinguista e divulgatrice Vera Gheno e Bruno Mastroianni, filosofo, giornalista e social media manager di Super Quark e La Grande Storia, convinti che “internet migliora la vita, la società e i rapporti umani, se sai come usarlo”.
Il Prof. Giovanni Adorni di AICA, l’associazione italiana dedicata allo sviluppo delle conoscenze, della formazione e della cultura digitale, infine, proporrà un dialogo sulla nuova figura che si sta delineando in un contesto in cui le competenze digitali si estendono a qualunque ambito lavorativo: l’umanista digitale.
Il festival è organizzato dalla onlus Informatici Senza Frontiere, attiva dal 2005 nella promozione di un uso della tecnologia più intelligente, sostenibile e solidale, realizzando progetti per colmare il divario digitale e favorire un processo di crescita, individuale o di gruppo, e prevede, nella giornata di venerdì, quattro laboratori, aperti sia alle scuole, sia a singoli partecipanti:
• Imparare divertendosi! Scratch creative learning
• DICO DI NO: Discorsi d’Odio e Cultura Giovanili Online
• Progettiamo oggetti intelligenti con intelligenza
• SmartLab: scopriamo cosa può fare (e cosa non può fare un robot)