TORINO – GiovedìScienza si prepara ad ospitare Gérard Mourou, Premio Nobel 2018 per la fisica condiviso con la canadese Donna Strickland per aver co-inventato una tecnica di amplificazione dei laser, chiamata Chirped Pulse Amplification, che ha rivoluzionato la fisica dei laser a partire dal 1988 permettendo di aumentare di vari ordini di grandezza la potenza degli impulsi laser ultracorti con importanti ripercussioni applicative, in particolare nel campo della chirurgia dell’occhio.
Ma, come dice Gérard Mourou, il meglio deve ancora arrivare perché questa tecnologia promette di risolvere il problema delle scorie radioattive: bombardandole con laser ultrapotenti, si potrebbe modificare la loro composizione nucleare e renderle inattive in pochi minuti rispetto alle attuali migliaia di anni.
Il prossimo 28 novembre a Torino si parlerà di laser a luce estrema: una sorgente di luce universale che produce una vasta gamma di radiazioni e particelle ad alta energia e permette di ottenere campi elettromagnetici, pressioni, temperature e accelerazioni altissime offre la possibilità di far luce su alcune delle domande ancora senza risposta della fisica fondamentale, come la genesi dei raggi cosmici con energie superiori a 1020 eV o la perdita di informazioni nei buchi neri.
Gérard Mourou oggi è professore all’École Polytechnique, è stato direttore del Laboratoire d’Optique appliquée presso l’ENSTA (Ecole Nationale Supérieure de Techniques Avancées) a Parigi e direttore fondatore del Center for Ultrafast Optical Science (CUOS) presso l’Università del Michigan.
La trentaquattresima edizione di GiovedìScienza è il luogo dove pubblico e protagonisti della ricerca scientifica si incontreranno per approfondire e dibattere sui grandi temi di attualità e le principali tappe del progresso scientifico. Dal passato che ci racconta l’emergenza climatica dei nostri giorni al calo demografico in atto nel nostro Paese, dalle neuroscienze alla cardiochirurgia, dalla chimica del cibo allo sconfinato mondo dei microrganismi sulle piante. Dalla storia della scuola veterinaria piemontese, la più antica in Italia, a una storia fatta di macchine, uomini e buone idee: l’informatica nata a Ivrea.
11 le conferenze in programma, più due appuntamenti dedicati alle scuole. Tre le location che ospiteranno la rassegna: il Teatro Colosseo, l’Aula Magna della Cavallerizza Reale dell’Università di Torino e l’Aula Magna “Giovanni Agnelli” del Politecnico di Torino.