(PRIMAPRESS) – GERUSALEMME – Come era prevedibile il piano cosiddetto della “pace” per il Medio Oriente, illustrato ieri dal presidente Usa Donald Trump, con accanto il premier israeliano Benjamin Netanyahu, non è affatto piaciuto ai palestinesi ma neanche ai turchi. Questa mattina il presidente turco Erdogan ha sbottato: ”Trump ignora i diritti dei palestinesi e tenta di legittimare l’occupazione israeliana. Il piano annunciato da Trump non favorirà né la pace né la ricerca di una soluzione”. Intanto oggi Gaza è paralizzata da uno sciopero generale delle attività commerciali in un primo atto di protesta contro la pubblicazione del ‘piano Trump’. Fonti locali riferiscono che le saracinesche dei negozi sono abbassate e che su molti edifici sventolano bandiere nere. In alcuni quartieri si sono alimentate manifestazioni spontanee di protesta da parte di giovani che hanno dato fuoco a pneumatici e calpestato bandiere americane. Secondo fonti israeliane, anche oggi da Gaza sono stati lanciati verso Israele alcuni grappoli di palloni a cui erano legati ordigni esplosivi.Ieri il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen aveva già criticato e respinto con forza i piani elaborati dagli Stati Uniti. Hamas ha già annunciato per questo venerdì una manifestazione di massa al confine fra la Striscia di Gaza ed Israele.Ma qual’è il progetto di Trump che ha scatenato le reazioni dei palestinesi? Trump aveva illustrato che gli Stati Uniti riconosceranno uno Stato palestinese, che raddoppierà la propria estensione, ma che “Gerusalemme resterà la capitale indivisa di Israele”. Il futuro Stato palestinese – che per nascere dovrà sottostare ad alcune condizioni tra cui la “rinuncia al terrorismo”, potrà tuttavia avere “la sua capitale in una parte di Gerusalemme Est”, dove Washington “aprirà un’ambasciata”. “Oggi Israele sta facendo un passo gigantesco verso la pace, un passo storico e coraggioso senza precedenti”, assicura Trump. “Gli Stati Uniti riconosceranno lo Stato di Palestina ma non chiederanno mai a Israele di rinunciare alla propria sicurezza”. – (PRIMAPRESS)
Fonte: PrimaPress.it