ROMA – Si terrà oggi, 15 gennaio, nella Sede di Roma dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) l’incontro tra i partner che darà ufficialmente il via alla seconda fase operativa del progetto europeo SAVEMEDCOASTS, partita lo scorso 2 dicembre 2019. Obiettivo del progetto, prevenire gli effetti dell’aumento del livello marino globale per la fine di questo secolo, causato dai cambiamenti climatici.
SAVEMEDCOASTS-2 (Sea Level Rise Scenarios along the Mediterranean Coasts-2), prosegue quindi le attività del precedente progetto SAVEMEDCOASTS realizzato fra il 2017 e il 2019, ed è nuovamente coordinato dall’INGV con finanziamenti erogati dalla European Union Humanitarian Aid and Civil Protection (DG-ECHO) per il biennio 2019-2021, proponendosi come sostenitore della protezione civile europea nella valutazione dei rischi costieri
“Tra le attività previste dal progetto”, spiega Marco Anzidei, ricercatore INGV e coordinatore di SAVEMEDCOASTS-2, “sensibilizzare le comunità costiere sugli effetti dell’aumento del livello marino causato dai cambiamenti climatici e dalla subsidenza in zone specifiche del Mediterraneo, integrando quindi le proiezioni climatiche nella gestione dei disastri naturali”.
Nel corso dell’incontro di oggi, i partner INGV, ISOTECH (Cipro), CGIAM (Italia), AUTH (Università di Salonicco, Grecia), CTTC (Spagna), Fondazione CMCC (Italia) e FARBAS (Italia) e Comune di Venezia (Italia) discuteranno le attività progettuali, in particolare l’utilizzo dei dati satellitari e topografici che verranno analizzati insieme ai dati climatici dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) e di altre ricerche indipendenti per realizzare scenari di rischio in aree specifiche, informando i soggetti interessati.
“In questa seconda fase del progetto”, prosegue Anzidei”, “gli sforzi saranno concentrati su alcuni dei principali delta fluviali e zone lagunari del Mediterraneo, dove la subsidenza naturale e antropica accelera gli effetti dell’ingressione marina, con conseguenti maggiori rischi di sommersione di tratti costieri ad alto valore naturale ed economico ed effetti a cascata sulle attività umane”.
In particolare, con il Comune di Venezia, partner del progetto, saranno valutati i nuovi scenari attesi per questa città costiera da qui al 2100 per preparare la popolazione alle emergenze come quella dello scorso novembre 2019, quando il livello marino ha raggiunto i 188 cm di altezza.
Poiché gli effetti esercitati da mareggiate, alluvioni, erosione costiera e tsunami saranno amplificati con un livello marino più alto di quello attuale, SAVEMEDCOASTS-2 si propone di mitigare questi rischi, fornendo scenari multi-temporali dell’ingressione marina per i prossimi decenni, preparando le persone e i soggetti politici ad affrontare questi cambiamenti anche attraverso campagne di sensibilizzazione ed educazione mirate.