BOLOGNA – Algoritmi che consentono di prevedere l’andamento futuro di un determinato fenomeno. Agenti software in grado di eseguire azioni o erogare servizi. Robot capaci di muoversi senza l’intervento umano. Sono molteplici i campi d’applicazione dell’Intelligenza Artificiale (AI), disciplina di grande attualità destinata a trasformare sempre più la relazione tra persone e tecnologia, in una moltitudine di ambiti economici, pubblici e privati.
Ed è proprio in quest’ottica che nasce, in Emilia-Romagna, uno specifico gruppo di lavoro la cui costituzione è stata formalizzata con una delibera nell’ultima seduta della Giunta regionale. Si chiama “Intelligenza Artificiale Emilia-Romagna” e ha una duplice finalità: valutare il potenziale che già esiste sul territorio e la possibilità di realizzare un’infrastruttura di ricerca da candidare nell’ambito della “Strategia italiana per l’Intelligenza Artificiale”, che coinvolga tutte le Università con sede in regione, le altre realtà significative in quest’ambito e valuti potenziali collaborazioni interregionali.
Tutti temi di cui si parlerà per tre giorni da oggi e fino a venerdì 20 novembre, in occasione del “Business Forum Italia-Canada” (“Canada-Italy Business Forum on Artificial Intelligence”), promosso e organizzato dalla Camera di Commercio Italiana in Canada. L’evento, interamente digitale, vede la partecipazione di stakeholders, aziende e istituzioni per fare il punto sul tema dell’Intelligenza Artificiale e confrontarsi su questioni d’attualità, a partire dalla pandemia e dalla richiesta di nuove tecnologie.
“L’Intelligenza Artificiale- commenta Paola Salomoni, assessore regionale alla Scuola, Università, Ricerca e Agenda digitale- è una realtà fortemente presente nel nostro territorio: basti pensare che in Emilia-Romagna, tra il 2007 e il 2018, sono stati depositati il 12,9% di tutti i brevetti italiani relativi a questo ambito. Un dato che pone la nostra regione ai vertici a livello nazionale, assieme alla Lombardia. Abbiamo investito moltissimo nel Tecnopolo Big Data- prosegue Salomoni- e siamo partner fondamentale nella strategia nazionale sull’Intelligenza Artificiale”.
“La costituzione di un gruppo specifico di lavoro per l’Emilia-Romagna, con i referenti degli Atenei regionali, vuole rafforzare ulteriormente il nostro impegno in questo campo- prosegue Salomoni-. Anche il confronto con le eccellenze presenti negli altri Paesi è strategico per rafforzare la nostra capacità di essere rappresentanti del settore a livello nazionale, e l’obiettivo del Forum Italia è proprio questo: contribuire a costruire una comprensione condivisa dell’Intelligenza artificiale nel presente e nel prossimo futuro, incoraggiando un dialogo bilaterale su fondamentali questioni politiche: come promuoverla, come utilizzarla per la salute e come costruire città intelligenti”.
Il gruppo di lavoro: componenti e coordinamento
Il gruppo di lavoro sarà costituito dai referenti delle Università regionali, nello specifico dai professori Rita Cucchiara (Università degli studi di Modena e Reggio Emilia) – che sarà anche coordinatrice –, Franco Zambonelli (Università degli studi di Modena e Reggio Emilia), Antonino Rotolo (Alma Mater Studiorum – Università di Bologna), Michela Milano (Alma Mater Studiorum – Università di Bologna), Evelina Lamma (Università degli studi di Ferrara), Fabrizio Riguzzi (Università degli studi di Ferrara), Federico Bergenti (Università degli studi di Parma) e Andrea Prati (Università degli studi di Parma).
Nel corso delle proprie attività, il gruppo potrà avvalersi delle competenze della Direzione generale Economia della Conoscenza, del Lavoro, dell’Impresa (Regione Emilia-Romagna) e della società consortile ART-ER scpa Attrattività Ricerca Territorio.
Il “Business Forum Italia-Canada”
Due realtà all’avanguardia nel settore dell’Intelligenza Artificiale – il Canada, sede del più grande hub accademico in materia, il Mila, e la Regione Emilia-Romagna, Data valley italiana che, negli ultimi anni, ha effettuato investimenti pubblici per oltre 300 milioni di euro – si siedono a partire da oggi al tavolo con stakeholders e altre istituzioni, tra cui la Regione Lombardia. Obiettivo, avviare progetti concreti che possano essere sostenuti attraverso l’intelligenza artificiale.
Al centro del dibattito la sanità, per presentare strumenti volti a prevenire attraverso nuove tecnologie i focolai, come MyVitals Covid-19 che consentirebbe ad ogni cittadino di avere il controllo del proprio stato di salute tramite app. Si parlerà anche di industria 4.0 e di logistica; di smart mobility con focus su mobilità, trasporti e automazione e della salute, con un approfondimento sulla creazione di una biobanca per avere accesso a dati e campioni relativi alla crisi Covid-19 e di uno studio sull’individuazione, tra le molecole attive sull’uomo, di quelle che possono dare prime risposte di cura in attesa di un vaccino.
Al Forum interverranno, tra gli altri, il professor Patrizio Bianchi, direttore scientifico di Ifab (International Foundation Big Data); Valerie Pisano, presidente e chief executive officer del Mila, il più grande laboratorio accademico di ricerca specializzato nella deep learning; la professoressa Rita Cucchiara, che dirige il Laboratorio Nazionale Cini di Intelligenza Artificiale.
L’Intelligenza Artificiale: dati 2020, nel mondo
Secondo una ricerca di Idc (International Data Corporation) dello scorso marzo, gli investimenti in intelligenza artificiale per il 2020 oscillano tra i 48 miliardi di dollari, +25% rispetto al 2019, e i 50,7 miliardi, +32%. Solo in Italia il mercato legato a questo settore vale già 200 milioni di euro (più di 200 milioni di dollari). In tutto il mondo, le imprese nel 2020 hanno investito oltre 50 miliardi di dollari in soluzioni di intelligenza artificiale a livello globale, contro i 37 miliardi circa del 2019.
Ed è materia con margini di crescita impensabili fino a poco tempo fa: gli investimenti complessivi in IA fino al 2024 potrebbero raggiungere, a livello mondiale, i 110 miliardi di dollari da parte delle aziende, con un tasso di crescita medio annuo del +20,1%, creando nuovi posti di lavoro per oltre 60 milioni di persone