ROMA- 188 osterie in guida di cui 22 novità e 25 chiocciole: questi i numeri della Campania nella nuova edizione di Osterie d’Italia. Torna lo storico sussidiario del mangiarbere all’italiana: disponibile in tutte le librerie e sullo store online di Slow Food Editore, la trentatreesima edizione di Osterie d’Italia racconta la ristorazione italiana più autentica e di qualità attraverso le visite e le recensioni di più di 240 collaboratori sparsi in tutta Italia, in una rete fitta e capillare. La nuova edizione raccoglie 1730 indirizzi di osterie, agriturismi, enoteche con cucina e ristoranti segnalati per la cucina territoriale, la rigorosa selezione degli ingredienti e il prezzo giusto, e introduce tre nuovi simboli per raccontare in modo più ampio e dettagliato l’offerta dei locali recensiti: il simbolo del pane, assegnato alle osterie con un eccellente cestino del pane e di prodotti da forno, autoprodotti o reperiti da fornai di qualità; il simbolo dell’olio, ai locali che valorizzano l’olio extravergine d’oliva sia a tavola che in cucina, secondo una selezione oculata di prodotti d’eccellenza e rappresentativi del territorio; il riconoscimento del Bere Bene, assegnato a quelle osterie che offrono, accanto o in sostituzione a una valida proposta di vini, una selezione di bevande alcoliche e non – birre artigianali, distillati, cocktail ma anche succhi, estratti e infusi – scelti con attenzione e personalità.
Campania: la panoramica 2023 secondo la redazione
Abbiamo fatto i conti. Si potrebbe sintetizzare così l’esperienza raccolta quest’anno in Campania. Abbiamo fatto i conti con la pandemia, con la carenza di personale, con l’aumento dei prezzi, con il calo del potere di spesa. Abbiamo fatto i conti “con l’oste”, però, a differenza di quanto dice il celebre proverbio. Le ristoratrici e i ristoratori della Campania (che si tratti di locali dediti alla cucina o alla pizza) sono ripartiti con immenso entusiasmo dopo le alterne fasi delle chiusure e riaperture legate alla pandemia. Un entusiasmo che si traduce in ricerche gastronomiche, esperienze nuove, scelte di piatti (molto spesso paste e zuppe) pensati anche per l’asporto e soprattutto tanta voglia di rivedere a tavola gli avventori. È per questo motivo che quest’anno in Campania c’è una piccola rivoluzione nelle segnalazioni che troverete in queste pagine: si premia chi ha fatto dell’accoglienza la propria luce guida, si dice “arrivederci” a chi ha ripreso con stanchezza a fare il proprio lavoro. Percorrete con noi questo tratto di strada.
Le chiocciole della Campania
La Pignata– Ariano Irpino (AV)
Valleverde Zi’ Pasqualina – Atripalda (AV)
‘A Luna Rossa – Bellona (CE)
Tre Sorelle – Casal Velino (SA)
Gli Scacchi – Caserta
Viva Lo Re – Ercolano (NA) – nuova chiocciola
Fontana Madonna – Frigento (AV)
La Pergola – Gesualdo (AV)
Fenesta Verde – Giugliano in Campania (NA)
La Marchesella – Giugliano in Campania (NA)
Il Focolare – Isola d’Ischia (NA)
Lo Stuzzichino – Massa Lubrense (NA)
Antica Trattoria Di Pietro – Melito Irpino (AV)
I Santi – Mercogliano (AV)
Da Donato – Napoli
Famiglia Principe 1968 – Nocera Superiore (SA)
Osteria del Gallo e della Volpe – Ospedaletto d´Alpinolo (AV)
Perbacco – Pisciotta (SA)
Abraxas – Pozzuoli (NA)
La Ripa – Rocca San Felice (AV)
La Locanda della Luna – San Giorgio del Sannio (BN) – nuova chiocciola
‘E Curti – Sant´Anastasia (NA)
‘O Romano – Sarno (SA)
La Piazzetta – Valle dell´Angelo (SA)
Il Cellaio di Don Gennaro – Vico Equense (NA)