(PRIMAPRESS) – LONDRA – Mentre il primo ministro inglese Boris Johnson è a New York per l’Assemblea Onu, arriva la tegola della pronuncia della Corte Suprema circa la chiusura dei lavori del Parlamento voluta dallo stesso Johnson per decidere sulla Brexit. Il provvedimento è «illegale» ed è stata motivata dalla volontà di impedire ai deputati di svolgere il loro legittimo ruolo di scrutinio delle attività dell’Esecutivo.Gli undici giudici hanno raggiunto all’unanimità un verdetto devastante per il premier britannico (qui il testo della sentenza). Il Governo non ha presentato «alcuna giustificazione plausibile o ragionevole» per la sua decisione di bloccare i lavori della House of Commons per cinque settimane, ha dichiarato stamani Lady Hale, presidente della Corte Suprema.Il Parlamento, dunque, va verso una riapertura immediataLa sentenza della Corte Suprema è finale e significa, ha precisato Lady Hale, che «la sospensione del Parlamento britannico non è mai avvenuta perché la decisione del Governo è nulla e invalida».Sta al Parlamento ora decidere quando riprendere i lavori ma, «per quanto ci riguarda», ha detto la presidente della Corte Suprema, «può riaprire subito», come ha confermato lo speaker dei Comuni John Bercow.Il premier britannico a sorpresa aveva annunciato la chiusura forzata di Westminster per cinque settimane, dal 10 settembre al 14 ottobre. L’opposizione e il fronte anti-Brexit lo avevano subito accusato di un colpo di mano illecito mirato a silenziare il Parlamento per forzare un’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea senza un accordo.
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