Pubblicata una serie di studi internazionali sulla rivista «Astronomy & Astrophysics» che dimostra come nell’universo primordiale le galassie massicce fossero molto più varie e mature di come finora ipotizzato
ROMA – Il mistero dell’origine della nostra galassia affascina gli astronomi da decenni. Nel nostro universo, che ha un’età di 13.8 miliardi di anni, la maggior parte delle galassie simili alla Via Lattea hanno cominciato a formarsi 13.5 miliardi di anni fa e la maggior parte di loro, già 10 miliardi di anni fa, avevano strutture simili a quelle odierne. Per capire quindi come le galassie simili alla Via Lattea si siano assemblate è fondamentale studiarle nell’epoca primordiale di formazione che va da 10 a 13.5 miliardi di anni fa.
Il progetto ALPINE (the ALMA Large Program to Investigate C+ at Early Times) – sviluppato da un team internazionale di astronomi e coordinato tra gli altri dal Professor Paolo Cassata del Dipartimento di Fisica e Astronomia “Galileo Galilei” dell’Università degli Studi di Padova – ha studiato 118 galassie di questo lasso temporale confrontandole con altre che fortuitamente si trovavano vicino alle 118 oggetto di studio. «Abbiamo scoperto che l’Universo in questa epoca è una vera fucina di galassie – afferma Cassata -. Le galassie più comuni stanno cominciando ad accumulare grandi quantità di polveri e metalli, altre invece sono già così polverose da essere completamente invisibili alle lunghezze d’onda ottiche».