PADOVA – La Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo finanzia con 120 mila euro il primo progetto in Italia di ricerca sulle possibili conseguenze neurologiche dell’infezione da COVID-19, in particolare le alterazioni dell’olfatto.
Il progetto COVID19-CNS: Understanding neurotropism and long-term brain damage from COVID-19 , che vede la collaborazione dei medici di ORL di Padova e Treviso, è coordinato dal prof Angelo Antonini, che gestisce l’Unità Parkinson e Disturbi del Movimento di Padova presso la Clinica Neurologica dell’Azienda Ospedale Università di Padova che segue oltre 1500 pazienti con Parkinson ed altre malattie neurodegenerative ed è il primo centro per numero di pazienti e volume della ricerca nel Triveneto.
«Abbiamo creato un questionario di screening su base volontaria per i cittadini che presentano questo particolare disturbo legato al COVID-19 e che volessero poi essere ricontattati per ulteriori valutazioni – spiega il prof Antonini. Poiché il primo sintomo del Parkinson è il deficit olfattivo e la sua insorgenza precede le manifestazioni motorie di almeno 5-10 anni, va da sé che ci possono essere conseguenze a lungo termine. Nei casi di deficit olfattivo legato al COVID-19 che stiamo seguendo infatti in molte persone il disturbo rimane e alla risonanza magnetica si è evidenziato un danno a carico del bulbo olfattivo che potrebbe suggerire una via di ingresso del virus nel cervello.»