(PRIMAPRESS) – LONDRA – Oggi sabato 19 ottobre, per la Gran Bretagna è un D-Day che potrebbe restare nella storia del paese. Il premier BorisJohnson che aveva incassato l’accordo con Bruxelles per l’uscita del 31 ottobre prossimo, è atteso oggi in parlamento da uno scenario ‘win-win’. Ma quelle condizioni portate a casa dal primo ministro potrebbero vanificarsi senza una maggioRanza alla Camera dei deputati. Johnson ha bisogno di almeno 320 voti. Anche se ottenesse il ‘via libera’ di tutti i 287 deputati Tory, gliene occorrerebbero altri 33 per arrivare ai 320 di cui ha bisogno per la maggioranza. È probabile che lo scapigliato premier si concentrerà sui parlamentari laburisti eletti nelle aree del Leave, sui Tory Brexiteer e sui 21 ribelli espulsi dal suo partito nei mesi scorsi. Alcuni deputati euroscettici di Erg, che avevano rifiutato di votare l’accordo di Theresa May, potrebbero invece sostenerlo in questa fase. L’anticipazione di un no al sostegno arriva, invece, dal partito unionista irlandese che non voterà Johnson. “I parlamentari conservatori devono prendere posizione per l’Unione e unirsi a noi nel respingere questo accordo. Barriere commerciali interne e onerose saranno erette nel Regno Unito, senza il consenso parallelo di entrambi i sindacalisti e nazionalisti. Questa non è Brexit”, dicono i leader del partito unionista irlandese. – (PRIMAPRESS)