(PRIMAPRESS) – ROMA – E’ la notizia di uno studio che rallenterebbe l’invecchiamento del cervello e causa primaria per l’insorgere dell’Alzheimer, a farci scoprire l’esistenza di una fondazione, la Ebri, che da anni si dedica a indagare sulle funzionalità del cervello nel suo quartier generale di Roma. A dirigerla è Giuseppe Nisticò, un farmacologo cha alla fine degli anni novanta fu anche presidente della Regione Calabria e senatore della Repubblica. Ricercatore e politico che probabilmente ha permesso di mandare avanti studi che per la loro complessità e lunghezza di tempi per risultati si sarebbe già arenata sugli scogli della spending review che ha sempre penalizzato la ricerca. Ora questo studio rimette ancora una volta l’Italia, nel giro delle ricerche che fanno compiere passi da gigante alla nostra società.L’invecchiamento del cervello, con la diminuzione progressiva della creazione di nuovi neuroni, che porta alla demenza causata dal morbo di Alzheimer, può essere rallentato recuperando per l’80% i difetti causati dalla patologia nella fase iniziale. Addirittura si può invertire l’evoluzione degenerativa favorendo un vero e proprio “ringiovanimento” del cervello. E’ quanto scoperto da un gruppo di ricercatori italiani dell’Istituto Ebri, che hanno appurato che la nascita di nuovi neuroni nel cervello adulto (neurogenesi) si riduce in una fase molto precoce della malattia di Alzheimer. La ricerca pone dunque le basi per lo sviluppo di nuove strategie utili per la diagnosi e la terapia di questa malattia neurodegenerativa. “Riuscire a monitorare la neurogenesi nella popolazione adulta offrirà in futuro un potenziale strumento diagnostico per segnalare l’insorgenza dell’Alzheimer in uno stadio ancora molto precoce, cioé quando la malattia è clinicamente pre-sintomatica. Inoltre – conclude Cattaneo – l’utilizzo terapeutico dell’anticorpo A13 permetterà di neutralizzare gli A-beta oligomeri dentro i neuroni, laddove si formano per la prima volta, colpendo così l’evento più precoce possibile nell’evoluzione della patologia”. – (PRIMAPRESS)