MILANO – “Quando l’impossibile diventa possibile” è di questo che si è parlato in luglio all’EXPO dell’Impossibile, Evento organizzato da Elmec 3D per raccontare che cosa è l’innovativa tecnologia della stampa 3D e che cosa permette di realizzare in tanti campi, dal manifatturiero al medicale, passando per l’oil&gas, l’automotive, l’aerospaziale e molto altro, fino al sogno di giovani intraprendenti.
Ed Elmec 3D tutto questo lo conosce bene grazie alle grandi competenze nel settore e al ruolo di ‘Abilitatore tecnologico’ che svolge per le imprese che vogliono approfondire la conoscenza di questa tecnologia e capirne vantaggi e benefici per poi introdurla nei propri processi produttivi.
Ma non solo. L’Azienda di Brunello (VA), specializzata in Additive Manufacturing, aiuta anche a realizzare piccoli e grandi sogni.
Sì, perché i processi di stampa 3D stanno rivoluzionando il modo di progettare e produrre su scala industriale ed è per questo che la materia è diventata oggetto di studi in corsi di Istituti Professionalizzanti.
È proprio dalla creatività e dalla passione di un giovane studente della provincia di Varese che nasce l’idea di progettare e creare un drone in autonomia.
Tommaso Chinellato è uno studente iscritto al corso di Tecnico Superiore Meccatronico per l’Industria 4.0 Meccanica e Aeronautica dell’ITS Lombardo Mobilità Sostenibile di Somma Lombardo.
Durante le lezioni di Tecniche di modellazione e virtual prototyping ha approfondito la conoscenza delle caratteristiche e del funzionamento dei droni e, appassionatosi all’argomento, ha deciso di cimentarsi in un progetto tutto suo. “Ho coniugato le mie abilità in modellazione in 3D con le conoscenze in progettazione elettronica e ho prodotto un prototipo ex novo utilizzando tecnologie 3D casalinghe” ci racconta Tommaso. “Superate le difficoltà di capire il migliore Design da dare e di dimensionare correttamente le parti elettroniche, il mio drone ha preso il volo!
A questo punto, però, mi sono reso conto che una stampante 3D a livello industriale avrebbe dato una grande svolta alla mia creazione. Mi sono così rivolto a Elmec 3D, attratto dalle loro competenze in questo ambito”.
I tecnici di Elmec 3D hanno analizzato il design e individuato le migliorie da apportare. Grazie all’utilizzo della tecnologia HP Multi Jet Fusion e alla ricerca di un più stringente rispetto delle tolleranze geometriche, il Team di Elmec 3D ha ipotizzato l’ottimizzazione del corpo principale, assemblato con diverse parti di differenti materiali, per ridurre il numero delle parti e realizzare una scocca in Nylon12.
Il Team è intervenuto anche sui piedini che originariamente erano tappi in plastica. Sono stati ridisegnati in modo da essere perpendicolari al terreno e prodotti in TPU01 per ammortizzare l’atterraggio e ridurre il peso.
Sono stati anche riprogettati e stampati i pezzi che sostengono i motori ai tubi di carbonio ed è stato infine progettato un supporto per la scheda di volo con struttura in lattice per assorbire le vibrazioni, da stampare in resina rubber con tecnologia Figure 4 di 3D Systems.
Ancora una volta la manifattura additiva si dimostra la chiave di volta grazie alle opportunità offerte di: prototipazione rapida con conseguente abbattimento dei costi, re-design del pezzo per ridurne le parti e renderlo più performante, alleggerimento dei pesi, ove possibile, con relativa riduzione degli sprechi, ampia scelta di materiali così da individuare il più adatto al progetto da realizzare e il più duraturo, estrema flessibilità nelle forme e nella personalizzazione.
Questa è una delle tante grandi storie che Elmec 3D conserva nel suo album dei ricordi, non ultimo il recente supporto che ha dato alla start-up varesina Bluinnovation ideatrice della maniglia Pure Grip da utilizzare nelle toilette dei locali pubblici e da portare sempre con sè, sanificabile e riutilizzabile. I primi prototipi sono stati stampati da Elmec 3D con tecnologia MJF di HP 3D Printing in PA12 e TPU e post-processato con ATM PostPro.