I brufoli possono avere conseguenze traumatiche per i ragazzi, soprattutto se vittime degli haters sui social e a scuola. Ecco perché Quanta System, azienda di Samarate (Varese) produttrice di laser nel settore dalla salute e della cura estetica, metterà presto a disposizione delle “Acne Influencer” Hailey Wait, Kali Kushner e Em Ford, l’innovativo ACCURE, laser specializzato nella lotta all’acne. Obiettivo: dare una speranza ai ragazzi colpiti dai brufoli e sensibilizzare contro il cyberbullismo che ha generato anche casi di suicidio
Nell’era dei social avviene anche questo. L’impegno di alcune giovani ragazze, vere influencer con migliaia di follower, che grazie alla loro lotta contro il Body-Shaming o derisione del corpo – una forma di cyberbullismo nei confronti di chi ha brufoli o imperfezioni del corpo – conquistano il cuore dei manager del Gruppo El.En, realtà con sede a Firenze che unisce ben 28 società specializzate nella produzione e distribuzione della tecnologia laser e leader mondiale del settore. Dopo le segnalazioni ricevute dai figli, i vertici dell’azienda si sono impegnati a scendere in campo contro gli haters, offrendo a queste ragazze il massimo sostegno ma, soprattutto, cure gratuite per sconfiggere l’acne attraverso il supporto di specialisti dermatologi di fama internazionale che avranno la possibilità di sfruttare le proprietà terapeutiche dell’innovativo dispositivo ACCURE, laser medicale specializzato proprio nella cura permanente dell’acne, presto lanciato in Italia da Renaissance, realtà del Gruppo El.En..
“Il problema dell’acne può avere delle conseguenze gravi per la stabilità psicologica dei ragazzi – afferma Paolo Salvadeo, Direttore Generale di El.En. – Soprattutto, per chi sui social o a scuola rimane vittima di Body-Shaming, spesso anche causa di suicidio. Tutti noi abbiamo figli e vogliamo dare il nostro contributo perché si parli di più di questo grave fenomeno sempre più dilagante; per questo vogliamo mettere a disposizione i nostri laser e i medici specialisti con cui collaboriamo, per dare un segnale concreto che l’acne si può curare. Stiamo già contattando queste coraggiose giovani influencer e ci metteremo totalmente a loro disposizione per realizzare una campagna sociale internazionale contro il Body-Shaming, chiedendo il loro supporto sui social, al fianco di dermatologi di fama mondiale”.
Le ragazze in questione sono Hailey Wait, coraggiosa diciassettenne del Colorado che, stanca di dover sempre nascondere il suo volto, ha deciso di lanciare un appello attraverso il suo profilo Piggs su Instagram, e pubblicare le foto del suo viso, acne compresa. Accanto a lei Kali Kushner, 23enne originaria di Cincinnati, Ohio, la quale ha raccontato la sua battaglia contro l’acne dal profilo instagram MyFaceStory. E poi la londinese Em Ford, beauty blogger di My Pale Skin che dopo aver offerto consigli su come nascondere l’acne ha poi avuto il coraggio di postare per mesi sui suoi canali social foto senza trucco, raccogliendo insulti da numerosi haters. Non solo straniere ma anche delle italiane: Carlotta Giacuzzo, conosciuta come CherylPandemonium, Nicole Husel, (Kiss and Makeup 01), Gloria Fair e Miriam Dilikikka.
“Non siamo alla ricerca di testimonial – precisa Salvadeo – ma di storie vere che siano di esempio per milioni di adolescenti che vivono con disagio e imbarazzo questa problematica. Grazie alla forza di queste giovani donne vogliamo diffondere il messaggio che una cura esiste, dando la giusta informazione e quindi combattendo un fenomeno ormai dilagante anche grazie al supporto di esperti psicologi”.
Il futuristico rimedio contro l’acne si chiama ACCURE, (crasi delle parole acne cure, in inglese) un sistema laser altamente ingegnerizzato in grado di emettere una radiazione ad una lunghezza d’onda speciale precisa e selettiva, capace di fare esplodere e distruggere le ghiandole sebacee, causa dell’acne, ma senza creare nessun danno all’epidermide. Un dispositivo laser medicale di altissima tecnologia progettato e sviluppato in Italia, a Samarate (Varese), che nasce dall’intuizione del genio inventore della fotomedicina (Professore ad Harvard e Direttore del Laboratorio di Foto-Medicina del Massachussetts General Hospital di Boston), il Dottor Richard Rox Anderson. Il progetto sperimentale di Rox Anderson, nato più di 20 anni fa, durante pionieristici esperimenti con un cannone laser elettronico appartenente ai militari statunitensi, è diventato realtà grazie al lavoro di un team di ingegneri e tecnici di Quanta System ed El.En., capitanati proprio da Paolo Salvadeo, che hanno dedicato anni di ricerca per trasformare un modello sperimentale in un laser che si appresta a conquistare il mercato.
Oggi, l’apparecchiatura, considerata uno dei fiori all’occhiello dell’altissima tecnologia italiana, sta svolgendo positivi trials clinici negli USA, con dermatologi di fama internazionale del calibro di Emil Tanghetti, specialista dermatologo, membro dell’American Academy of Dermatology e dell’American Society for Laser Medicine and Surgery, e Roy G. Geronemus, Direttore del Laser & Skin Surgery Center di New York. In Italia è stato presentato all’ultimo Congresso Mondiale di Dermatologia, tenutosi a Milano, con risultati considerati stupefacenti.
L’acne è un processo infiammatorio del follicolo pilifero e della ghiandola sebacea annessa al follicolo che colpisce viso, spalle, schiena e torace, manifestazione attualmente tra le più comuni nei ragazzi tra i 14 e i 18 anni; secondo l’American Academy di Dermatologia circa 50 milioni di americani ne soffrono ogni anno. Ma ciò che più affligge di questo problema non è solo l’aspetto estetico, bensì lo stato di depressione e angoscia che ne deriva negli adolescenti. In Italia per l’AIDECO – Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia – esiste una percentuale molto elevata di soggetti acneici fra i giovani: ne risulta affetta una percentuale che si aggira fra l’80% ed il 90% della popolazione giovanile, con una maggiore incidenza nelle ragazze, specialmente quelle di età compresa fra i 13 ed i 15 anni, rispetto ai soggetti di sesso maschile, i quali risultano maggiormente colpiti fra i 15 ed i 17 anni.
L’acne può avere ricadute psicosociali non necessariamente correlate alla gravità clinica del disturbo, può risultare disabilitante negli adolescenti, provocando tristezza, irascibilità, ansia, demotivazione, difficoltà nelle relazioni con l’altro sesso, fino all’autoesclusione sociale. L’acne sarebbe una delle cause della maggiore esposizione degli adolescenti alla depressione secondo uno studio dell’Università di Calgary (Canada), pubblicato sul ‘British Journal of Dermatology’, secondo il quale un anno dopo la diagnosi medica dell’acne, il rischio di depressione aumenta del 63% rispetto al gruppo di controllo (persone senza acne). Inoltre, il 18,5% degli individui con l’acne ha dovuto fare i conti con alcuni disturbi dell’umore. In generale, gli studiosi hanno evidenziato che, nei 5 anni successivi alla comparsa cronica di brufoli e foruncoli, il rischio di depressione può subire un notevole incremento.
Per la commercializzazione di ACCURE, che partirà nel 2020 proprio in Italia, Paolo Salvadeo e il Gruppo Elen, di cui è General Manager, punteranno su Renaissance, un innovativo modello commerciale, che integra la forza e l’esperienza di alcune delle più prestigiose aziende del settore, seguendo il motto “l’unione fa la forza della cura”.
Un modello che già sta diventato oggetto di studio da parte di alcune università economiche, perché è riuscito a mettere al centro il principio etico di offrire opportunità di cura ad un sempre maggior numero di donne e uomini.