(PRIMAPRESS) – ROMA – La lettera inviata all’Unione Europea per evitare la procedura d’infrazione per i conti in disordine dell’Italia, non sarà proprio quella che la Commissione economica di Strasburgo si aspettava. Più che mettere in fila tutte le azioni di bilancio correttivo che il nostro paese intende applicare per risanare il debito, nella nota messa a punto dal premier Giuseppe Conte dopo il Consiglio dei Ministri di ieri sera, si legge un messaggio di auspici alla nuova governance europea che verrà formata il prossimo 2 luglio. “La nuova legislatura europea – si legge nella nota di Conte – ci spinge ad assumere, con coraggio e visione, decisioni fondamentali per il nostro futuro”. Per questo “ritengo che sia nostro dovere aprire, adesso senza ulteriore indugio, una “fase costituente”, per ridisegnare le regole di governo delle nostre società e delle nostre economie, riconsiderando modelli di sviluppo e di crescita che si sono rivelati inadeguati di fronte alle sfide poste da società impoverite, attraversate da sfiducia, delusione e rancore”. Nella lettera di sei pagine che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha inviato ai 27 Stati membri dell’Unione europea, al presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker e al presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, il premier spiega che l’Italia “avverte la piena responsabilità di coltivare un dialogo aperto e costruttivo con la Commissione europea”. Ed ora “l’Italia viene nuovamente sollecitata a dare conto del rispetto di queste regole. Non intendiamo sottrarci a tali vincoli – spiega il premier – nè intendiamo reclamare deroghe o concessioni rispetto a prescrizioni”. Ma “avvertiamo l’urgenza e la necessità di stimolare una discussione che miri e ridefinire la governance economica dell’Eurozona e dell’Unione che non si è dimostrata adeguata ad assolvere i compiti per i quali era stata pensata. E’ necessaria – scrive Conte – una revisione, forse anche un’autentica conversione delle regole euro-unitarie per pervenire a un sistema integrato di governo che possa perseguire effettivamente in modo stabile e duraturo, il benessere economico e sociale dei popoli”. – (PRIMAPRESS)