NAPOLI – Con ogni probabilità, in Italia, verrà costruito l’Einstein Telescope (ET); definito dagli scienziati il cacciatore di onde gravitazionali. Nello specifico, è la miniera di Sos Enattos, in provincia di Nuoro (Sardegna) la candidata ad ospitarlo. È stato definito dall’Unione Europea “sito di interesse comunitario”. Questo perché, la caratteristica indispensabile che un luogo deve avere per accogliere l’ET è il silenzio, non solo dell’ambiente, ma anche del suolo: occorre quindi che l’area sia geologicamente stabile e scarsamente abitata. Le vibrazioni del suolo (di origine sia artificiale che naturale,ndr) possono, infatti, mascherare il debole segnale generato dal passaggio di un’onda gravitazionale. In Europa Sos Enattos ha un solo concorrente: il Limburgo (regione al confine tra Belgio, Germania ed Olanda, ndr).
Il progetto ha coinvolto un’ team composto: dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia; l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, delle Università di Sassari, Padova, Sapienza di Roma, “Federico II” di Napoli, del Gran Sasso Science Institute dell’European Gravitational Observatory di Pisa.
Attraverso il Ministero dell’Università e Ricerca, è stato candidato per la prossima Roadmap 2021 di European Strategy Forum on Research Infrastructure, ovvero il forum strategico europeo che individua quali saranno le future grandi infrastrutture di ricerca su cui investire a livello europeo.
L’ET è considerato dalla comunità scientifica una grande rivoluzione che permetterà di ampliare la nostra conoscenza dell’universo e dei processi fisici che lo governano e, grazie all’avanguardia e innovazione della tecnologia utilizzata sarà in grado di osservare i processi cosmici con una sensibilità mai raggiunta fin ora.
Nel concreto, il progetto prevede la costruzione di un gigantesco interferometro sotterraneo triangolare per la ricerca delle onde gravitazionali. L’osservatorio deve il suo nome ad Albert Einstein e sarà collocato a una profondità tra i 100 e i 300 metri; per isolarlo dai movimenti delle onde sismiche, avrà un perimetro di circa 30 km composto da bracci lunghi 10 km al cui interno saranno attraversati specchi di altissima qualità superficiale attraversati da un laser. Se un’onda gravitazionale attraversa l’interferometro, la lunghezza dei bracci oscilla e questa infinitesima variazione viene rivelata dall’esperimento.
Luca Naticchioni, ricercatore dell’INFN, ha affermato che: “Lo studio delle onde gravitazionali è molto importante perché permette di far luce su fenomeni cosmici come la fusione di sistemi binari di buchi neri e di stelle di neutroni, fornendo informazioni preziose, tanto per la fisica fondamentale quanto per lo studio dell’evoluzione dell’universo”.
ET sarà un osservatorio di terza generazione per la ricerca delle onde gravitazionali e, grazie alla sua estrema sensibilità alle basse frequenze, ci permetterà di osservare con regolarità le onde gravitazionali.
Si potrà, quindi, parlare di una nuova era dell’astronomia: l’astronomia gravitazionale di precisione.