(PRIMAPRESS) – ROMA – L’Italia non cresce paralizzata nella produzione e nei consumi ma di contro accusa una insostenibile pressione fiscale poco al di sotto del 42% che continua a vederla nella parte alta dei paesi europei con maggior percentuale di tassazione. Nel 2018 la crescita del Pil in volume è stata pari allo 0,8%, con una revisione al ribasso di 0,1 punti percentuali rispetto alla stima diffusa ad aprile, che dava il Prodotto interno lordo in aumento dello 0,9%. Lo rileva l’Istat che ha ricostruito le serie dei conti nazionali, in occasione della revisione generale programmata dall’Istituto a cinque anni dall’ultima. Non cambia invece il Pil del 2017, che resta (+1,7%). Ecco che in un anno la crescita si è più che dimezzata.La pressione fiscale complessiva nel 2018 risulta pari al 41,8%, in miglioramento rispetto al 42,1% stimato ad aprile. Lo rileva l’Istat, che ha rivisto in calo anche il dato del 2017, per cui vale la stessa correzione (-0,3 punti percentuali). E’ quindi confermata la stabilità anno su anno.L’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è stato pari nel 2018 al 2,2%. Lo rileva l’Istat, segnando così una revisione in rialzo rispetto alla stima precedente, che dava il deficit al 2,1% del Prodotto interno lordo. Il dato resta comunque in miglioramento a confronto con il 2,4% del 2017. – (PRIMAPRESS)