(PRIMAPRESS) – LONDRA – L’ex intemperante sindaco di Londra, Boris Johnson, c’è l’ha fatta. È lui il nuovo leader del partito dei conservatori e prossimo premier. Per lo scapigliato Boris hanno votato 92.153 membri del Conservative Party. Il suo rivale, attuale ministro degli Affari Esteri, Jeremy Hunt, ha ottenuto 46.656 voti. L’annuncio è stato dato al Queen Elizabeth II Centre di Londra. Subito per Johnson la sfida chiave di rompere lo stallo della Brexit, a cui si aggiunge la crisi con l’Iran. Nuovo leader A mezzogiorno, ora di Londra (le 13 in Italia), è stato reso noto il nome del nuovo leader dei Conservatori britannici. L’esito della consultazione tra i 160mila membri dei Tory che hanno dovuto scegliere tra Boris Johnson e Jeremy Hunt per la successione a Theresa May è stato annunciato e Boris Johnson diventerà da subito leader dei Tories e già da domani nuovo premier britannico. Secondo i media del Regno Unito, però, molti esponenti del partito hanno detto di non essere disposti a lavorare nel governo Johnson. Aprendo il suo discorso ai Conservatori, Johnson ha ringraziato Hunt, definendolo “un formidabile oppositore” ed ha rivolto un ringraziamento anche a Theresa May. Tre le priorità, “realizzare la Brexit, unire il Paese e sconfiggere Jeremy Corbyn (il leader dei laburisti), ed è quello che io farò”. Lo ha assicurato Boris Johnson, nel discorso dopo essere stato eletto alla guida dei Tory. Domani Johnson si indedierà a Downing Street. Ultimi impegni di May Theresa May ha presieduto il suo ultimo consiglio dei ministri e poi presenterà le dimissioni ufficiali alla Regina domani pomeriggio dopo aver preso parte all’ultimo question time. Il suo successore prenderà l’incarico poco dopo, in seguito a un incontro a Buckingham Palace. Le prime sfide Boris Johnson è atteso da una prima sfida urgente, la gestione delle crescenti tensioni con Teheran con la petroliera britannica sequestrata dai pasdaran nello stretto di Ormuz. Un altro impegno che si preannuncia colossale sarà attuare l’uscita nel Regno Unito dell’Unione europea dopo oltre tre anni dal voto che ha visto il popolo britannico al 52% per la Brexit e ha lasciato un Paese profondamente diviso. Una missione in cui Theresa May non è riuscita. Boris Johnson che aveva fatto una campagna per l’uscita dall’Ue, una scelta opportunista secondo i suoi detrattori, promette la Brexit entro la scadenza del 31 ottobre. – (PRIMAPRESS)