NAPOLI – Sabato 22 ottobre(dalle ore 21:00 con ingresso € 12 al botteghino) torna ad esibirsi in teatro Luca Persico conosciuto con il nome d’arte di “Zulù” e frontman della band 99 Posse.
Il cantante e autore napoletano riproporrà presso il NEST – luogo d’arte di frontiera che da anni svolge un ammirevole lavoro culturale – “Ridire” performance in bilico tra reading, concerto e spettacolo teatrale. Ad accompagnarlo sul palco troviamo il violinista Edo Notarloberti, che ha composto anche le musiche; e l’attrice Francesca De Nicolais.
Tre ritmi, tre strumenti, tre linguaggi, un’unica voce quella di Persico che racconta un viaggio – tra emozioni e mutamenti – che si srotola nella scrittura come una strada lunga trent’anni. Parole, versi, questioni e motivazioni vanno a comporre una grande opera incompiuta e delineano il ritratto di un personaggio, la sua formazione, le sue battaglie. Il violino percorre e reinterpreta i paesaggi sonori dell’intera storia mentre con voce rotta e presenza infantile Francesca De Nicolais interviene in maniera frontale portando la narrazione nello spazio scenico in via di allestimento sotto gli occhi del pubblico.
Il cantante e autore napoletano riproporrà presso il NEST – luogo d’arte di frontiera che da anni svolge un ammirevole lavoro culturale – “Ridire” performance in bilico tra reading, concerto e spettacolo teatrale. Ad accompagnarlo sul palco troviamo il violinista Edo Notarloberti, che ha composto anche le musiche; e l’attrice Francesca De Nicolais.
Tre ritmi, tre strumenti, tre linguaggi, un’unica voce quella di Persico che racconta un viaggio – tra emozioni e mutamenti – che si srotola nella scrittura come una strada lunga trent’anni. Parole, versi, questioni e motivazioni vanno a comporre una grande opera incompiuta e delineano il ritratto di un personaggio, la sua formazione, le sue battaglie. Il violino percorre e reinterpreta i paesaggi sonori dell’intera storia mentre con voce rotta e presenza infantile Francesca De Nicolais interviene in maniera frontale portando la narrazione nello spazio scenico in via di allestimento sotto gli occhi del pubblico.
Ridire nasce dall’esigenza della parola per diventare musica e poi tornare ad essere parola.
Nasce da un percorso e da un’esperienza maturata nel corso di decenni, dalla consapevolezza che gli artisti siano strumenti e voci per leggere la società e viceversa; e quanto la società abbia bisogno di artisti che fungono da chiavi di lettura della realtà che ci circonda.
Per Luca Persico sono oltre trent’anni di visioni, di lotte, di inquietudini. Tre decenni di cambiamenti politici e sociali raccontati attraverso mutamenti artistici e personali.
«“Ridire” nasce dall’esigenza di riprendere la parola e ri-dirla, imparando ad apprezzare le pause con i suoi piccoli silenzi fra una parola ed un’altra – dichiara Luca Persico -. In questa mia nuova performance racconto tre decenni della mia vita e del mio percorso musicale. Lo spettacolo quindi è suddiviso in tre atti che rappresentano le tre fasi della mia scrittura. Ho trovato un modo per raccontare, specie l’ultimo decennio; le mutazioni, le varie angolazioni, dei momenti di cazzimma o della drammaticità e comicità della mia parola. “Ridire”, oramai un laboratorio in costante sviluppo, è una doppia scoperta – conclude Persico – perché le mie parole possono essere poesie in forma di reading che però si trasforma in teatro grazie ai contributi di Pino Carbone, Anna Carla Broegg e Rita Russo. Sul palcoscenico con me, a far parte di questo laboratorio, ci sono a rappresentare la musica e il teatro Edo Notarloberti e Francesca De Nicolais. Insieme creiamo un viaggio che racconta trent’anni di politica, lotte e vissuto personale con una costante comune nella quale i vari mondi si uniscono e generano un nuovo ed originale mondo che racconta il mio ultimo trentennio.»
«“Ridire” nasce dall’esigenza di riprendere la parola e ri-dirla, imparando ad apprezzare le pause con i suoi piccoli silenzi fra una parola ed un’altra – dichiara Luca Persico -. In questa mia nuova performance racconto tre decenni della mia vita e del mio percorso musicale. Lo spettacolo quindi è suddiviso in tre atti che rappresentano le tre fasi della mia scrittura. Ho trovato un modo per raccontare, specie l’ultimo decennio; le mutazioni, le varie angolazioni, dei momenti di cazzimma o della drammaticità e comicità della mia parola. “Ridire”, oramai un laboratorio in costante sviluppo, è una doppia scoperta – conclude Persico – perché le mie parole possono essere poesie in forma di reading che però si trasforma in teatro grazie ai contributi di Pino Carbone, Anna Carla Broegg e Rita Russo. Sul palcoscenico con me, a far parte di questo laboratorio, ci sono a rappresentare la musica e il teatro Edo Notarloberti e Francesca De Nicolais. Insieme creiamo un viaggio che racconta trent’anni di politica, lotte e vissuto personale con una costante comune nella quale i vari mondi si uniscono e generano un nuovo ed originale mondo che racconta il mio ultimo trentennio.»