Le sorelle Sara, Giusi e Maria Praino
(PRIMAPRESS) – VALLEPIANA (CS) – Orgoglio, dedizione al lavoro, voglia di riscatto. E’ una storia da raccontare quella di Maria, Giusi e Sara Praino che, seguendo le orme del loro papà Giancarlo, stanno costruendo nella piana di Sibari un vero e proprio nuovo miracolo del Mezzogiorno italiano. Proprio a Vallepiana, in provincia di Cosenza, è nata infatti una nuova pregiata qualità di riso nero, il Jemma, un riso Lungo A (come da classificazione Ente Risi) a pericarpo nero, di forma semi affusolata e grossezza media che durante la coltivazione emana un aroma simile a quello dei popcorn. Questa varietà è coltivata e commercializzata in esclusiva da Magisa, la riseria simbolo dell’orgoglio calabrese che si contrappone allo storico strapotere del nord.Il riso Jemma nasce da una felice intuizione del patron Giancarlo Praino che circa dieci anni fa, attraverso il più noto social network, entrò in contatto con Giandomenico Polenghi, esperto di genetica agraria chiedendogli di ideare una varietà ad hoc per la coltivazione presso la piana di Sibari. Jemma, assieme alle altre proposte di Magisa – Carnaroli, Arborio, Karnak, Originario, Gange, Rosso solitario, Integrale e Grandi chicchi – ha tutte le carte in regola per imporsi sul mercato, anche grazie ad un nuovo e accattivante packaging che riveste la nuova linea di prodotti. La riseria Magisa nasce nel 2004, ad opera di Giancarlo Praino e Agostino Rizzo, con la finalità di lavorare il riso con tecniche del tutto artigianali chiudendo così l’intero ciclo della filiera. L’azienda può contare su 450 ettari di risaie nella piana di Sibari, coltivate con tecniche agricole a basso impatto ambientale, da cui proviene tutto il riso grezzo che poi viene lavorato nello stabilimento di oltre 700 metri quadri situato a pochi chilometri dai terreni. Grande entusiasmo alla presentazione ufficiale di Jemma, ospitata dalla Masseria Torre di Albidona di Trebisacce, dove gli chef della delegazione APCI Calabria, guidati da Francesco Pucci, hanno preparato un menu di otto portate a base di riso della piana di Sibari: Focaccia con farina di Jemma con “piscicilli” e stracciata (Pascal Barbato) Budino di Basmati allo zafferano del re con ombrina marinata in riso e bergamotto (Alfredo Gabriele) Bottone di Jemma al baccalà mantecato e pomodorino confit (Francesco Luci), Croccante di Karnak con spuma di pecorino silano e polvere di porcini (Antonio Franzè),Jemma al salto con crocifere (Giovanni Chiaravalloti) Sartù di Arborio al suino nero Madeo (Nico Fratto), Risotto Karnak con zucca e ‘nduja di Suino nero Madeo (Piero Cantore), Pastiera di Originario con burro di riso e arance della piana di Sibari (Antonella Torcasio e Patrizia Orlando). In abbinamento, Madreperla rosa vino spumante rosè extradry 2018 Cantine Spadafora 1915, Greco Bianco Terre di Cosenza Pollino bianco Dop 2018 Tenuta Celimarro, Lunapiena oro Terre di Cosenza Pollino bianco Dop 2018 barricato Cantine Spadafora 1915, Magliocco Terre di Cosenza Pollino Dop 2016 Tenuta Celimarro, Solarys Calabria Igp bianco passito 2017 Cantine Spadafora 1915.Il tour, organizzato dalla giornalista enogastronica Laura Gambacorta, ha toccato altri punti di eccellenza della piana, l’Agriturismo La Corte dei Cavalli di Francavilla Marittima, l’Azienda Agricola Favella di Corigliano, l’Azienda Agricola Brandi di Cassano allo Ionio e lo stabilimento Clemì, la clementina da bere, con annesso museo del famoso agrume, ancora a Corigliano. – (PRIMAPRESS)