(PRIMAPRESS) – ROMA – Secondo mandato per Francesco Rutelli alla guida dell’Associazione nazionale industrie cinematografiche audiovisive e multimediali (Anica). L’assemblea dell’associazione, su indicazione unanime delle tre Sezioni Produttori, Distributori e Industrie Tecniche, lo ha rieletto a scrutinio segreto. Una prosecuzione d’incarico che riveste particolare importanza anche perché cade con i 75 anni della costituzione dell’associazione che nacque nel 1944 in quel dopoguerra, che fece dell’ANICA la protagonista di una vera e propria stagione di riscatto dell’immagine internazionale dell’Italia attraverso il Cinema.Il mandato fin qui svolto da Rutelli ha visto anche la firma di un Contratto collettivo nazionale che ha restituito dignità a molte figure del settore di particolare importanza ma altre, secondo il presidente Rutelli, devono far parte delle attività di formazione per rendere completa la filiera dello spettacolo. “La crescita dell’ANICA, cui partecipano le grandi associazioni dell’Esercizio, quelle dei Cartoonist e degli Esportatori, è marcata dal rafforzamento delle sezioni dei Produttori, dei Distributori e delle Imprese Tecniche, e dall’ingresso di nuove aziende fornitrici di servizi all’avanguardia, creatrici di contenuti digitali e promotrici di talenti, di nuovi produttori originari, di editori di contenuti audiovisivi specializzati – ha voluto sottolineare Rutelli nel commentare il mandato appena rinnovato.Il 2019, secondo Anica, segna una positiva inversione di tendenza nelle sale cinematografiche, frutto anche della collaborazione di tutta la filiera per rilanciare la stagione estiva. Ma è sugli investimenti e la programmazione da parte delle tv e delle piattaforme digitali che si gioca la grande sfida come pure l’accelerazione e la semplificazione, dell’attuazione della Legge 220/2016.“Il prodotto della creatività italiana è in crescita – ha detto ancora Rutelli – con una domanda che richiede maggiori investimenti privati e una sicura regia pubblica per far fronte agli enormi investimenti di nuovi soggetti globali in cinema e audiovisivo nei maggiori paesi europei e nel mondo. La crescente domanda di contenuti richiede anche di rafforzare le nostre capacità di co-produrre per un pubblico internazionale e di formare nuove professionalità in grado di competere in un ecosistema creativo e industriale radicalmente trasformato”. – (PRIMAPRESS)