(PRIMAPRESS) – MILANO – L’inchiesta porta il nome di “Fake Onlus”, ossia false organizzazioni che dietro l’azione di volontariato e fondi raccolti per azioni benefiche avevano messo in piedi una vera e propria associazione per delinquere con truffe allo Stato e autoriciclaggio di danaro. Sono queste le accuse mosse, a vario titolo, dalla procura di Milano alle 11 persone coinvolte nell’inchiesta ‘Fake Onlus’. Inchiesta nata sulle ipotesi di malversazioni e illeciti commessi all’interno di alcune organizzazioni senza scopo di lucro che si occupano di accoglienza dei migranti. Stamattina il blitz della guardia di finanza di Lodi. Una donna. Daniela Giaconi, è finita in carcre, in cinque sono ai domiciliari e altri cinque hanno l’obbligo di dimora. Le onlus coinvolte sono quattro, si chiamano ‘Volontari senza frontiere’, ‘Milano Solidale’, ‘Amici di Madre Teresa’ e ‘Area solidale’, tutte attive tra Lodi, Pavia e Parma. Il pm Gianluca Prisco ha sottolineato che si tratta di “eccezioni. “Non bisogna sottovalutare – ha aggiunto – che ci sono altre onlus che invece hanno ben gestito la accoglienza di migranti”.La rete di truffe partivano anche dalla falsificazione di documenti per accedere ai fondi che naturalmente venivano erogati senza alcun controllo di sorta.Le onlus sotto accusa avrebbero tra l’altro utilizzato falsi documenti per partecipare ai bandi pubblici per ottenere fondi destinati all’accoglienza di centinaia di migranti. Dalle indagini risulterebbero profitti illeciti su un giro di finanziamenti di circa 7,5 milioni di euro. I rappresentanti legali delle onlus al centro dell’inchiesta avrebbero utilizzato per “scopi personali” oltre 4,5 milioni di euro dei circa 7,5 milioni ottenuti illecitamente. Questo emerge dalle indagini della finanza di Lodi sul consorzio di onlus che ha partecipato, tra il 2014 e il 2018, a bandi indetti dalle Prefetture di Lodi, Parma e Pavia. Le onlus al centro dell’operazione risultano collegate “a noti pluripregiudicati appartenenti alla ‘ndrangheta” e sarebbero state utilizzate per consentire a persone recluse di “accedere ai benefici di legge attraverso l’assunzione presso le predette cooperative”. Le onlus sarebbero state “sfruttate per fare ottenere a persone recluse, attraverso il rilascio di documentazione falsa, la concessione della misura alternativa alla detenzione da parte del magistrato di sorveglianza”.
Le misure cautelari sono state eseguite in Lombardia e in Campania. Le indagini del procuratore aggiunto Ilda Boccassini e del pm Gianluca Prisco, condotte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Gdf di Lodi, vedono al centro, spiegano i finanzieri, “un pericoloso sodalizio criminale che si è stabilmente inserito nelle gare pubbliche per la gestione dell’emergenza migranti indette dalle Prefetture di Lodi, Pavia e Parma”. Nelle indagini durate due anni è stata accertata “la progressiva costituzione di onlus cooperative, collegate tra loro da mirati interscambi di cariche amministrative, appositamente costituite” solo per “partecipare ed aggiudicarsi le gare” indette dalle Prefetture “offrendo, spesso, il prezzo più conveniente a ribasso, producendo a supporto documentazione non veritiera sui servizi offerti ai migranti”.
La presunta associazione per delinquere guidata da Daniela Giaconi, che avrebbe gestito la presunta maxi truffa allo Stato sull’accoglienza dei migranti attraverso quattro onlus, aveva “tra le varie finalità illecite anche quella di garantire supporto economico ad alcuni soggetti colpiti da condanne per reati, tra gli altri, di associazione a delinquere di stampo mafioso”, garantendo a questi ultimi “sia uno stipendio senza alcuna prestazione lavorativa, sia consentendo loro di richiedere” con documenti falsi “le misure alternative alla detenzione” perché figuravano come lavoratori, appunto, delle onlus. Lo scrive il gip di Milano De Marchi nella parte dell’ ordinanza in cui parla dei “pagamenti anomali” in favore di Salvatore Muia (oltre 20 mila euro dalla onlus Milano Solidale), Santo Pasquale Morabito (51 mila euro dalla onlus ‘gli amici di Madre Teresa Giuliani’) e Salvatore Camerino (oltre 20 mila euro sempre dalla onlus ‘gli amici di Madre Teresa Giuliani’. – (PRIMAPRESS)