VENEZIA – L’edizione in corso della Venice Fashion Week 2022 (fino a domani, 29 ottobre p.v.) ha trasformato la città lagunare in una vera e propria passerella d’eccezione – oltre 40 gli atelier aperti in tutti i sestieri della città – con l’intento, dichiarato, di puntare i riflettori della scena fashion sull’alta sartoria e sui mestieri di alto artigianato e raccontare ad un pubblico internazionale la variante “Made in Venice” della moda, vale a dire, un’avvincente storia sartoriale fatta di sete e stoffe pregiate, contaminazioni culturali e materiche, tessuti tinti e stampati in tutte le sfumature delle spezie, accessori e ornamenti che testimoniano con le loro fogge l’incontro tra Oriente e Occidente.
Di questo modo slow & chic di fare moda che Venezia rivendica con orgoglio, Antonia Sautter, l’imprenditrice e stilista veneziana cui è stato affidato l’evento di chiusura dell’intera kermesse, è da sempre un’originale e raffinata interprete.
“Antonia Sautter è un Maestro del “Saper fare” che connette la moda con l’alto artigianato, la cultura internazionale e Venezia con l’Oriente – dichiarano i curatori di Venice Fashion Week, Laura Scarpa e Lorenzo Cinotti – Nelle sue creazioni realizzate interamente a mano Antonia unisce antiche tecniche artigianali veneziane alla moda contemporanea”.
La sfilata “Kimoni à Porter” – questo il titolo in calendario per la serata su invito di sabato 29 ottobre che si terrà a Palazzo Nani, sede dell’Hotel Radisson – si pone come ideale sigillo di un’edizione più che mai improntata ai temi della sostenibilità mentre Antonia Sautter, reduce dal successo dello show benefico “Dreaming in Azur” a tutela degli oceani in collaborazione con Venetian Arts Foundation e Prince Albert II of Monaco Foundation – conferma l’anima green che sottende la nuova collezione: – “Siamo abituati a pensare alla bellezza di Venezia come a qualcosa che riguarda le sue architetture e i suoi monumenti, ma Venezia è anche – ed evidentemente – l’incontro paesaggistico tra terra e mare, una meraviglia che noi veneziani abbiamo sempre sotto gli occhi e di cui talvolta non ci curiamo abbastanza” dichiara Antonia Sautter, “Dopo l’esperienza di “Dreming in Azur”, il racconto per quadri scenici della magnificenza e fragilità dei nostri oceani in collaborazione con il mio esclusivo cast de Il Ballo del Doge – volevo declinare l’idea di valorizzazione e salvaguardia della natura anche in ambito sartoriale, traducendo la bellezza naturale della mia città natale in capi e accessori di uso quotidiano che promuovessero un messaggio, più ampio, di sostenibilità.”