(PRIMAPRESS) – MODENA – “Senza bandiere e senza colori politici”, almeno così sostengono a chi li intervista. Sono il movimento delle “Sardine” che probabilmente non hanno più voglia di stare inscatolate ma di venir fuori. E’ un fenomeno che nasce da un’esigenza di aggregarsi introno a dei valori come è successo per Greta Tumberg o è semplicemente la prova per capire l’influenza dello strumento dei social a creare aggregazioni?Il bis delle ‘sardine’ in Piazza Grande a Modena dove migliaia di persone, in concomitanza con la visita in città del leader della Lega Matteo Salvini, si sono radunate con gli ombrelli nonostante la pioggia battente per portare una forma di protesta pacifica, che è andata in scena sotto le finestre del comune e davanti alla celebre Torre della Ghirlandina, patrimonio Unesco e simbolo della città. Ora però sono quei canti di “Bella Ciao” giovedì scorso a Bologna, e ieri sera a Modena a destare qualche perplessità circa le dichiarazioni del “senza colore”.Nelle piazze gli organizzatori sanno che, anche con le migliori intenzioni, non sempre è assicurato lo spirito che ha mosso l’iniziativa perché si inseriscono altri corpi che possono far prendere una piega diversa al risultato sperato. Non si sa, dunque, quanto sia omogeneo lo spirito che ha animato le sardine ma è importante che questi fenomeni non siano camuffati da iniziativa politiche trasversali per catturare consensi in ignari giovani solo vogliosi di sentirsi aggregati da una battaglia di valori piccoli o grandi che siano. Un fatto è certo: questa Italia ha bisogno di ritrovare vere battaglie sociali capaci di risollevare il paese da una perdita di orientamento che spegne il futuro.
– (PRIMAPRESS)