VENEZIA – Le registrazioni della comunicazione tra il comandante della nave MSC Opera e il capo pilota del rimorchiatore hanno evidenziato che la collisione avvenuta in porto nel canale della Giudecca è stato per un’avaria al motore tanto da non poterla governare con altri strumenti. Sono queste le motivazioni che emergono dall’impatto della nave di crociera con il battello turistico River Countess e la banchina di dritta. Nell’incidente sono rimaste ferite cinque passeggeri a bordo del battello ma le loro condizioni non sono gravi.
Il presidente della compagnia di navigazione Rimorchiatori Riuniti Panfido&C ha confermato la situazione di emergenza della nave Msc con un motore in avaria segnalata immediatamente dal comandante. E poi l’aggravante del cavo di traino del rimorchiatore che si è improvvisamente tranciato. Ora la questione è capire se, considerata la situazione di assenza di manovrabilità della nave non fosse richiesto l’utilizzo di altri rimorchiatori per bloccare la corsa senza “freni” dell’Opera.
All’indomani dell’incidente si è riaccesa la polemica dell’allontanamento delle grandi navi da crociera nelle acque interne di Venezia. Un vertice in prefettura già questa mattina potrebbe deviare sul canale Vittorio Emanuele III, il traffico delle navi da crociera. Di adottare misure in questo senso si era già definito in un tavolo del 7 novembre del 2017 ma è rimasta una incompiuta. Oggi nell’atteso vertice convocato dal premier Giuseppe Conte per riallineare le posizioni contrastanti tra M5S e gli alleati di governo della Lega, si potrebbe anche affrontare questo argomento che ieri ha fatto infierire Matteo Salvini contro il ministro dei trasporti Toninelli per un no di troppo ad un allargamento di un canale. Ma le dichiarazioni vanno ancora prese con le pinse perché siamo ancora in una campagna elettorale che però, sta mettendo in ginocchi l’Italia.