MILANO – Vi è mai capitato di desiderare di andarsene altrove per prendersi una pausa dal quotidiano? Giacali, nel nuovo singolo Nel paese dei balocchi, un funky pop prodotto in modalità home recording insieme a Francesco Adamo e masterizzato da Davide Maggioni, ci guida in un viaggio immaginifico in un posto dove potersi ricaricare e sopportare meglio gli impegni e gli obblighi del mondo adulto. La partenza non è del tutto benaugurante: lo specchio rivela al cantautore che sta invecchiando e che i suoi capelli sono in parte bianchi. Il fumo lo riporta all’adolescenza, quando nascondersi per fumare dava il brivido del proibito mentre adesso il brivido è svanito e rimane il vizio.
Al protagonista non resta che immaginare una meta ideale dove semplicemente stare bene, non sentire l’obbligo di essere circondato da persone, dove potersi riposare dopo aver bevuto un drink, dove pensare è un’esercizio non consentito. Giacali ci regalo uno sguardo più intimo dopo aver raccontato con ironia il mondo dei social network ne La terra è triangolare e con metafore argute la ricerca della libertà in Uccelli senza ali. Resta la curiosità nei confronti del mondo che lo circonda ma in questo caso si fa portavoce di un desiderio collettivo di evasione quando chi lavora è sopraffatto dallo stress e chi non lavora si sente oppresso dal fatto di cercarlo.
Giacali è un cantautore calabrese, classe 1996. Nelle sue canzoni affronta tematiche sociali e di attualità perché convinto che parlare di sentimenti in modo autentico debba essere un processo graduale e non forzato. Affonda le sue radici musicali nel cantautorato italiano con echi d’Oltremanica e una ventata di freschezza portata dal circuito indipendente. Dare un’impronta estetica alla sua musica senza focalizzarsi sulla biografia di uno sconosciuto è il suo credo. La terra è triangolare, Uccelli senza ali e Nel paese dei balocchi sono gli antipasti del suo progetto e perfetto biglietto da visita per i suoi ascoltatori.