(PRIMAPRESS) – ROMA – In un paese che sta invecchiando sempre di più, quella proposta dell’assegno per il figlio unico, era sembrata una buona idea di prospettiva per rimettere in moto le natalità del paese. Ma la proposta è rimasta tale e non è entrata nella nota di aggiornamento al Documento economico finanziario (Def) che è passata alla Camera per soli 3 voti e al Senato con 169 voti favorevoli.Probabilmente arriverà con una legge delega che permetterà di avviare nel 2020 il riordino e l’unificazione degli strumenti esistenti a sostegno delle famiglie, si è affrettato a dire il sottosegretario per l’Economia e le finanze, Anotnio Misiani: “c’è l’ampliamento e la gratuità dei nidi, ma c’è anche il tema del riordino e dell’unificazione degli strumenti monetari di sostegno alle responsabilità famigliari, perché noi oggi abbiamo l’assegno al nucleo familiare che va ai dipendenti ma non agli autonomi, le detrazioni Irpef per carichi famigliari che vanno ai capienti ma escludono chi guadagna troppo poco per pagare le tasse, abbiamo vari bonus, non abbiamo un assegno unico a sostegno dei figli a carico come accade in Germania, Francia, Gran Bretagna, nelle altre grandi democrazie europee. Il riordino e l’unificazione di quegli strumenti, contenuti nella risoluzione di maggioranza, sono un obiettivo di medio periodo, perché è un tema di grande complessità e non riusciremo ad affrontarlo in questa legge di bilancio, ma è un obiettivo che è importante riaffermare in questa sede”. – (PRIMAPRESS)