ROMA – Nonostante l’emergenza sanitaria, che ha drammaticamente colpito il nostro Paese costringendolo ad una chiusura totale, i lavoratori del food delivery, noti come riders, hanno continuato a lavorare e nei due mesi trascorsi in isolamento, erano gli unici a circolare nelle città completamente vuote.
La situazione, però, è stata diversa da regione in regione. Come già noto, questa più o meno nuova figura lavorativa della gig economy (economia dei lavoretti, ndr), si è sviluppata in modo differente sul territorio nazionale, in particolare nel settore del food delivery: molto più diffusa al nord e poco sviluppata al sud.
Questa differenza si è accentuata nel periodo dell’emergenza da Covid-19. Le regioni della Lombardia, Toscana ed Emilia Romagna non hanno bloccato l’attività dei riders, mentre al sud, in particolare nella regione Campania, in cui il Governatore De Luca ha deciso la chiusura totale delle attività, anche in riferimento alle consegne a domicilio, sono stati fermi fino a pochi giorni fa.
I riders, inoltre, da sempre in lotta per la tutela dei propri diritti, anche in questa circostanza di crisi, non si sono persi d’animo. Infatti il primo maggio, in occasione della festa nazionale dei lavoratori, hanno deciso di protestare, nelle piazze principali delle città di Milano, Torino e Bologna, per sottolineare ancora una volta l’assenza di tutele e le condizioni con le quali svolgono il proprio lavoro, non avendo ricevuto, in un situazione di emergenza sanitaria mondiale, alcun tipo di dispositivo di protezione individuale dalle aziende per cui lavorano, ormai obbligatorio per qualsiasi tipo di attività. Con l’intervento dei sindacati, però, i ciclo-fattorini, sono riusciti ad ottenere, dai gestori delle app di delivery, mascherine, guanti e gel disinfettante.
Nella regione Campania c’è stata una proposta di legge regionale per disciplinare il trasporto e la consegna al fine di tutelare sia l’utente che i riders, per ottenere un sostegno economico connesso all’emergenza COVID-19, essendo una categoria esclusa dagli aiuti forniti dall’INPS. La regione Lazio ha, invece, già disposto dei fondi che verranno erogati nei prossimi giorni.
Tra l’altro, nell’interesse e la tutela dei riders, in questo periodo di emergenza e di vari protocolli da rispettare, bisogna evitare che si verifichino episodi come quello dell’altro giorno nel quartiere Vomero di Napoli dove, dopo il via della Regione per la consegna a domicilio, innanzi ad una famosa paninoteca del Vomero, c’è stato un boom di richieste e ciò ha causato un assembramento di riders fuori al locale, generando parecchie lamentele. Il proprietario, scusandosi, ha affermato che provvederà, con i gestori della piattaforma, a studiare un sistema che coordinerà le consegne in modo da rispettare le norme volte a fronteggiare la crisi da Covid-19; ma, oltre al rispetto delle norme, il buon senso e la responsabilità civica sono elementi essenziali affinchè la popolazione mondiale esca dalla tragica pandemia che ci ha colpiti.
Alessandra Cristofaro